Golden Globe, trionfo di Bohemian Rhapsody. Delusione per Lady Gaga

I migliori attori e attrici: Rami Malek, Christian Bale e Olivia Colman, ma la sorpresa arriva a fine serata, quando Glenn Close soffia il globo alla cantante. Netflix batte Amazon per numero di premi

Dopo l’edizione 2018, che sarà ricordata per il #Metoo e i vestiti “a lutto” in segno di protesta contro le molestie nel mondo di Hollywood, i Golden Globe del 2019 hanno avuto come filo conduttore la lotta al razzismo e alle discriminazioni e, in generale, l’esaltazione della diversità. Due globi d’oro per Bohemian Rhapsody e Roma, tre per Green Book. Ma la vera sorpresa della serata è stato il premio per la miglior attrice drammatica, soffiato a Lady Gaga sul finale da Glenn Close, nel film The Wife.


Golden Globe, trionfo di

Glenn Close


Lacrime, tante lacrime per la cantante, icona del pop e dei diritti della comunità Lgbtqi+. Ma sono state lacrime di gioia perché Lady Gaga ha vinto il premio per la migliore canzone, Shallow, che fa parte della colonna sonora del film A Star is Born. Ma il quarto remake della celebre pellicola del 1937 non si è aggiudicato il premio per l’intera colonna sonora, andato a Justin Hurwitz per il racconto della vita del primo uomo sulla Luna, Neil Armstrong, in First Man. Il compositore si aggiudicò lo stesso premio nell’edizione del 2017 per la colonna sonora di La La Land.

Golden Globe, trionfo di

Lady Gaga

Un’altra triste sorpresa per A Star is Born è arrivata durante la consegna del globo d’oro per il miglior film drammatico: da favorito assoluto il film diretto da Bradley Cooper, al suo debutto come regista, è stato superato da Bohemian Rhapsody, il racconto della storia di Freddie Mercury. Rami Malek, protagonista del film, ha vinto il premio di miglior attore drammatico per l’interpretazione del cantante dei Queen.

Golden Globe, trionfo di

Rami Malek

La cerimonia al Beverly Hills Hotel è stata condotta dall’attrice Sandra Oh, famosa in tutto il mondo per l’interpretazione di Cristina Yang nella serie Grey’s Anatomy, e Andy Samberg, comico protagonista dell’irriverente comedy Brooklyn Nine-Nine. “Siamo qui su questo palco, noi due perché siamo rimasti gli unici in tutta Hollywood a non aver detto niente di offensivo”, hanno ironizzato i due, con riferimento al caso di Kevin Hart, presentatore designato per gli Oscar che ha rinunciato alla conduzione della serata dell’Academy: il comico, tra il 2009 e il 2011, aveva pubblicato dei tweet omofobi, spuntati fuori dopo la scelta di affidargli la presentazione.

Golden Globe, trionfo di

Green Book 

Il premio per la miglior commedia se l’è aggiudicato Green Book, una storia vera ispirata all’amicizia tra un famoso pianista afroamericano, Don Shirley, e il suo autista-buttafuori, l’italoamericano Tony Lip. I due, in viaggio negli Stati Uniti del Sud degli anni ’60, hanno fatto riemergere ancora una volta le tematiche inerenti al razzismo. Green Book, emblema del cinema impegnato contro le discriminazioni, ha vinto anche il premio di miglior attore non protagonista, dato a Mahershala Ali, e il riconoscimento per la migliore sceneggiatura.

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Alfonso Cuarón

Due premi, come per Bohemian Rhapsody, sono stati assegnati per Roma, di Alfonso Cuarón: il film acclamato dalla stampa ha vinto nelle categorie miglior film straniero e miglior regia. Vice – L’uomo nell’ombra, ha vinto meno premi di quanto ci si aspettava: al film che racconta la storia del 46esimo vicepresidente degli Stati Uniti è andato il premio di miglior attore per una commedia, consegnato a Christian Bale. Olivia Colman, vincitrice della Coppa Volpi a Venezia per il suo ruolo di Regina Anna, è stata premiata come migliore attrice protagonista per una commedia nel film La Favorita.

Golden Globe, trionfo di

Olivia Colman

Passando dal cinema alla televisione, il primo vincitore della serata è stato Michael Douglas, miglior attore di una serie in forma di commedia per the Kominsky Method, che ha vinto anche il globo d’oro per la migliore serie brillante. The Americans, sullo spionaggio sovietico in Usa durante la Guerra Fredda, giunta alla sua ultima stagione, ha vinto il premio alla migliore serie drammatica ma non il premio al migliore attore. Il favorito era appunto il protagonista Matthew Rhys, ma il premio è andato a Richard Madden per Bodyguard. Fra le miniserie, The Assassination of Gianni Versace vince due premi, miglior miniserie e miglior attore protagonista, Criss Darren. Rachel Brosnahan si aggiudica il premio per la migliore attrice in una commedia o in un musical tv con La fantastica signora Maisel, prodotta da Amazon. Ma la gara delle nuove case di produzione è stata vinta da Netflix, produttrice di Roma, The Kominsky Method e Bodyguard.

Golden Globe, trionfo di

Carole Brunett

Il momento più emozionante della 76esima edizione dei Golden Globe, con tutta la platea in piedi per applaudire, è stata la consegna del premio alla carriera televisiva, introdotto per la prima volta quest’anno. L’ha vinto la leggenda della televisione americana Carole Burnett e il premio nel futuro porterà il suo nome. L’analogo premio per la carriera cinematografica, intitolato a Cecil B. DeMille, è stato assegnato a Jeff Bridges. Con la chiusura della cerimonia dei Golden Globe, parte ufficialmente la corsa alla notte degli Oscar: appuntamento al 24 febbraio.

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