Tiziano Renzi può utilizzare i social network per difendersi?

Come nel caso del silenzio elettorale che non si può considerare violato con post e tweet, anche nel caso del padre dell’ex premier che commenta le accuse a suo carico non esistono leggi aggiornate all’era digitale, e ciò che non è esplicitamente normato non può essere vietato

Tiziano Renzi, poche ore dopo la decisione del Gip che ha respinto la richiesta di revoca degli arresti domiciliari per lui e per la moglie, ha utilizzato ancora una volta la sua pagina Facebook per esprimere la sua posizione:


Gli avvocati che ci seguono e che ringrazio ci chiedono di aspettare il processo per difenderci in aula. È un linea…


Posted by Tiziano Renzi on Friday, March 1, 2019

Ma poteva farlo? Su questo ci si è già interrogati una settimana fa, quando il padre dell’ex premier usò per la prima volta il social network per commentare l’ordine di custodia nei suoi confronti. Le risposte sono state contrastanti, ma quel che è certo è che l’autorità non ha avuto da ridire sulla cosa. Cosa dice il suo difensore, l’avvocato Bagattini? «Tiziano Renzi non ha alcun divieto e mi sembra che abbia parlato da indagato. Il cognome non può costituire limite alla libertà di espressione».

Per quanto sembri incredibile, la libertà di usare i social trova la stessa motivazione che su tutt’altro versante ha consentito al ministro dell’interno Salvini di invitare a votare per la Lega nel giorno delle recenti elezioni regionali in Sardegna: non esistono leggi aggiornate all’era digitale, e ciò che non è esplicitamente normato non può essere vietato. Come ha detto riguardo alla vicenda del tam tam elettorale di Salvini il presidente emerito della Corte costituzionale Giovanni Maria Flick «Non si può estendere la legge per analogia».

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