«Like a prayer», uno dei brani simbolo di Madonna compie trent’anni

Composta in tre ore, con un videoclip destinato a far discutere, è una delle canzoni più famose di tutti i tempi

Madonna che entra in una chiesa per essere baciata in fronte da un Cristo nero; poi, con addosso solo la sottoveste balla tra croci infuocate e il coro gospel che si scatena al ritmo di Like a Prayer che oggi – 3 marzo – compie trent’anni. La signora Ciccone l’aveva scritta in un solo giorno (anzi, in tre ore) e a produrla era stato Patrick Leonard. Primo singolo estratto dall’album omonimo -registrato in poco meno di due settimane-, occupa il 300º posto all’interno della classifica delle 500 migliori canzoni di tutti i tempi stilata dalla rivista Rolling Stone nel 2004. Quel brano era stato pensato in una fase musicalmente abbastanza tranquilla per la cantante; l’unico avvenimento che in quell’anno – tra il 1988 e il 1989 – aveva cambiato la sua vita era stato il divorzio dall’attore Sean Penn. Madonna descrisse Like a Prayer come «la canzone di una ragazza innamorata, così innamorata di Dio che la ragazza considera Dio come l’unica figura maschile nella sua vita» anche se lo stesso Leonard ci aveva visto dei riferimenti sessuali, come nel verso: «When you call my name, It’s like a little prayer, I’m down on my knees, I wanna take you there». Il produttore aveva allora chiesto alla Ciccone di cambiare il testo, ma lei si era rifiutata. Ad accompagnarla nell’esecuzione del brano, c’era il coro gospel Andrae Crouch, i cui membri però non avevano voluto apparire durante le riprese del videoclip.


Cinque minuti e quarantuno secondi di capolavoro del pop. Madonna riccia e mora come non l’avevate mai vista, lingerie in bella mostra mentre prega in un luogo sacro, le stigmati che compaiono sulle mani l’hanno esposta all’indignazione dei gruppi cattolici. Alla cantilena di polemiche non regge il contratto con la Pepsi: la cantante aveva stipulato un accordo per lanciare «Like a Prayer», in anteprima, sponsorizzando la bibita con uno spot andato in onda durante i Grammy di febbraio, e il 2 marzo durante una puntata de I Robinson. La multinazionale la scarica, Madonna si intasca comunque i 5 milioni di dollari pattuiti nel contratto. L’Mtv ottiene l’intera rotazione, con milioni di spettatori sintonizzati sulla rete per vedere che cosa avesse mai fatto la cantante di così scabroso da avere suscitato quello scandalo. Il singolo e l’album saranno un successo, anche di critica.