Talco cancerogeno, nuova condanna da 29 milioni di dollari per Johnson & Johnson

Oltre 13.000 le cause aperte nei confronti dell’azienda, con l’accusa di aver prodotto e distribuito del borotalco contenente amianto

Terza condanna per la Johnson & Johnson. La multinazionale statunitense dovrà risarcire una donna affetta da mesoteolioma terminale, un tumore maligno causato secondo quanto stabilito dalla sentenza, dall’esposizione all’amianto, contenuto nel borotalco. 


La sentenza

Dopo la sentenza di Oakland, la società dovrà versare 29 milioni di dollari alla donna che ha accusato l’azienda di essersi ammalata per colpa dell'asbesto (amianto) contenuto nel borotalco. La Corte ha dato ragione alla donna: nel verdetto il borotalco della J&J è stato definito un «sostanziale fattore che ha contributo alla malattia» della donna. Il prodotto incriminato, Johnson's Baby Powder e Shower to Shower, era prodotto dall’azienda tra gli anni Sessanta e Settanta. 


La posizione della Johnson & Johnson

La multinazionale, dal canto suo, ha ribadito: «Rispettiamo il processo legale e ribadiamo che i verdetti della giuria non sono conclusioni mediche, scientifiche o normative su un prodotto, ma faremo appello, a causa di seri errori procedurali e probatori». 

I precedenti

Non è la prima volta che la Johnson & Johnson finisce sul banco degli imputati per queste accuse: ammontano a 13.000 le cause legali aperte contro la società. Nel luglio 2018 la Corte di St. Louis in Missouri aveva condannato l’azienda a risarcire 22 donne affette da cancro ovarico, per un totale di 4.7 milioni di dollari. 

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