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Che fine ha fatto il modello Riace? Il vice sindaco: «Lucano tornerà. Dobbiamo ripartire» – L’intervista

Riace
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La Cassazione ha scagionato Mimmo Lucano, secondo la Corte non vi sono indizi che il primo cittadino di Riace (attualmente sospeso) abbia messo in atto “comportamenti fraudolenti” nell’assegnazione di alcuni servizi.  Gervasi ha raccontato a Open le difficoltà che sta attraversando Riace

Domenico Lucano era stato messo agli arresti domiciliari lo scorso 2 ottobre con l'accusa di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e affidamento fraudolento diretto del servizio di raccolta dei rifiuti a due cooperative della zona. La Cassazione ha ora scagionato il sindaco di Riace.

Per la Corte non ci sono indizi che Lucano abbia messo in atto «comportamenti fraudolenti» per assegnare alcuni servizi, come quello della raccolta di rifiuti a due cooperative: L'Aquilone e Ecoriace. Secondo la Cassazione inoltre Lucano non favorì nemmeno matrimoni combinati fra immigrate e italiani.

Una sentenza che riabilita l'ex sindaco che aveva dato vita nella sua città a un modello di integrazione per i migranti. "Il modello Riace" diventato famoso in tutto il mondo per il sistema di integrazione dei rifugiati e dei migranti era diventato un esempio per tutti quei paesi italiani che rischiano l'estinzione a causa dell'emigrazione verso le grandi città.

Che fine ha fatto il modello Riace? Il vice sindaco: «Lucano tornerà. Dobbiamo ripartire» - L'intervista foto 1

Ansa|Domenico Lucano

«Quello che è successo a ottobre ci ha mandati ko. Gli eventi, oltre a riguardare Mimmo Lucano, hanno riguardato l'intera comunità», dichiara Giuseppe Gervasi, attuale sindaco di Riace, e vice sindaco durante il mandato di Lucano, il cui mandato in questo momento è sospeso.

«Molte persone non hanno più un lavoro, con la chiusura dello sprar, il sistema per i richiedenti asilo, i migranti sono stati accompagnati altrove e quelli rimasti vengono aiutati come possiamo, attraverso la distribuzione di vivere e di indumenti», continua il Gervasi.

«Stiamo andando avanti, però è chiaro che il paese ne ha risentito tantissimo e sono venuti meno i posti di lavoro», dice l'attuale primo cittadino, che però preferisce farsi chiamare «vice» perché «il sindaco di Riace resta Mimì Lucano», aveva dichiarato poco dopo l'arresto.

Della vicenda Lucano si è detto tanto, c'è chi ha azzardato nell'affermare che si trattasse di una mossa contro un modelli di integrazione funzionanti, ma Gervasi non si sbilancia: «Se non ho prove schiaccianti non sono abituato a dire determinate cose, sono molto equilibrato ma nello stesso tempo sono convinto che il messaggio che è partito da Riace è un messaggio forte».

L'attuale sindaco ha voluto ribadire che Riace «è un messaggio di uguaglianza e di fratellanza, e non so se questo messaggio può dar fastidio alla politica, io credo di no. Non può dar fastidio un messaggio di pace e di tranquillità. Se poi è cosi vuol dire che abbiamo imboccato una strada sbagliata».

Che fine ha fatto il modello Riace? Il vice sindaco: «Lucano tornerà. Dobbiamo ripartire» - L'intervista foto 2

Murales a Riace

Il modello Riace per ora si è fermato, ma per Gervasi la strada è una sola: «Riace deve ripartire, e si sta lavorando per farlo ripartire, ci vuole continuità, sarebbe veramente la fine per molti piccoli paesi. Tutto deve ripartire dai messaggi che abbiamo lanciato, e come Riace altri stavano perdendo la loro vitalità. Al primo posto deve esserci un'accoglienza che mette al primo posto la sofferenza delle persone».

Per Gervasi "il modello Riace" è molto più di un progetto: «Posso dire di essere cresciuto con il modello Riace. In questi ultimi vent'anni la comunità ha dimostrato grande rispetto per chi è stato accolto e viceversa. Non c'è stato mai un di episodio intolleranza verso i migranti e tutt'ora la situazione è molto tranquilla», continua Gervasi, «certo i numeri si sono nettamente ridimensionati però la situazione è tranquilla, a dimostrazione del fatto che quando si conoscono perfettamente i motivi che spingono le persone a lasciare le case si è anche in grado accogliere».

Gervasi ha assunto il ruolo di sindaco dopo l'arresto di Lucano: «Il 26 maggio alle elezioni amministrative potrebbero cambiare molte cose, spero però che ci sia continuità, me lo auguro con tutto il cuore», e su Lucano Gervasi sembra non avere dubbi: «Lucano tornerà, ed è giusto così. La misura contro di lui, come ha confermato la Cassazione, è sbagliata».

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