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Perché la bufala dell’Ufo crash in Australia si è diffusa in rete

08 Aprile 2019 - 17:51 Juanne Pili
Sono tante le organizzazioni ufologiche che cercano di dimostrare a tutti i costi che gli alieni vengono a farci visita in continuazione, generalmente mostrando filmati e immagini di scarsa qualità

Stavolta la «manìa» di rendere pubblici gli avvistamenti ufologici in maniera del tutto acriticasi è ritorta contro gli ufologi: qualcuno ha inviato alla associazione Mufon (Mutual Ufo network)delle immagini tratte dal set di una serie tv. Parliamo del caso ufologico «#99500». Alcune fotografie inviate agli ufologi mostrerebbero il relitto di una astronave aliena ritrovata nella regione australiana dei Macedon Ranges(stato di Victoria). L’immagine è accompagnata dalla descrizione delsegnalatore:

Stavo parlando con gli amici dei miei figli raccontando come in passato avessivisto cose che mi avevano fattocredere all’esistenza degli Ufo. Uno di loro mi ha mandato queste foto di altriamici che erano fuori in motorino nelle Macedon Ranges dove si imbatterono in un Ufo. Hanno scattato alcune delle foto che vi sto mandando […] Quando tornarono poche ore dopo, il sito era stato pulito e non c’erano resti dell’oggetto. C’era un nastro adesivo della polizia ma tutto il resto era sparito.

La strategia predatoria dei post ufologici

Questa «gola profonda» quando parla di Ufo lo fa intendendo il termine come sinonimo di astronave aliena, in realtà la sigla sta per «oggetto volante non identificato», per cui è perfettamente condivisibile crederci; quotidianamente possiamo registrare un fenomeno nel cielo che non si riesce a interpretare nell’immediato, mentre solo il 5% degli avvistamenti resta ignoto, spesso per scarsità di fonti, che si riducono a mere testimonianze orali.

Alludere alla reale esistenza degli Ufo o discutere sulla possibile esistenza di civiltà aliene è una strategia che viene spesa molto per controbilanciare la carenza di prove effettive di avvistamenti alieni qui sulla Terra. Un altro aspetto interessante di questa vicenda, che altrimenti potremmo relegare alla solita bufala stravagante, come quella sulla Terra piatta o le Scie chimiche, è che ci mostra in maniera lampante la totale assenza di una verifica adeguata dei contenuti proposti, esattamente come avviene nel Mondo delle riviste predatorie, che solo all’apparenza si presentano come una pubblicistica scientifica.

Dalla serie Tv al caso ufologico

Veniamo ora alle immagini. Come segnalato recentemente dal debunker ufologico Scott Brando si tratta di frame tratti da una serie Tv intitolata «Hunter», riguarda il sesto episodio della prima stagione: «Bunker Soldier». Non c’è spazio ad alcun dubbio: quel presunto relitto è parte della scenografia di una fiction fantascientifica, cosa che una organizzazione dedita a indagare su presunti avvistamenti ufologici dovrebbe essere in grado di accertare, altrimenti dovremmo avere il buon senso di non darle credito, cosa che invece in rete passa insecondo piano:conta maggiormente cogliere l’emozione del momento, per poi passare al prossimo «caso» che i poteri forti non vogliono farvi sapere, ma per qualche ragione in internet queste «rivelazioni» diventano virali, ed è estremamente difficile per i social network toglierle dalla circolazione.

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