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Acqua e pozzanghere nella pinacoteca di Brera: è la seconda volta in una settimana- il Video

14 Aprile 2019 - 17:34 OPEN
La denuncia del segretario della Cisl Funzione Pubblica Milano: «La carenza cronica del personale a Milano in tutti settori, in questo caso Brera, fa sì che la dovuta attenzione venga a scemare. Ci sono dei precedenti in questo senso»

Allarme acqua nella storica pinacoteca di Brera, nel centro di Milano. Nella notte tra il 10 e l'11 aprile, una cascata d'acqua ha messo a repentaglio dei quadri del pittore fiammingo Pieter Paul Rubens. Le opere sono state portate in salvo dai custodi.Si tratta del secondo caso in una sola settimana: tra martedì e mercoledì notte dell'acqua piovana si era infiltrata nelle pareti di un'altra sala ed era arrivata fino alla cornice di un dipinto del pittore rinascimentale Paris Bordon.

Per l'amministrazione della Pinacoteca «non ci sono mai stati problemi dovuti a temporali ma semmai di elevata pressione dell'acqua all'interno di una tubatura che hanno causato due perdite immediatamente risolte dalla ditta di manutenzione dell'impianto». Il direttore James Bradburne ha rassicurato che «Le opere sono in sicurezza e i tecnici degli impianti hanno confermato dopo numerose verifiche fatte che la situazione è stabile e non c'è pericolo.»

La denuncia, con tanto di video, è arrivata dal segretario della Cisl Funzione Pubblica Milano Metropoli, Giorgio Dimauro. Raggiunto al telefono da Open, Dimauro ha ricordato alcuni precedenti. Il più eclatante risale al gennaio del 2017, il caso delle opere velinate: in una delle sale della pinacoteca si ruppero i condizionatori e l'amministrazione fu costretta a coprire le opere con dei cerotti per evitare che si rovinasse la tela.

Per Dimauro, «Il tema è di carattere del diritto del lavoro. La carenza cronica del personale a Milano in tutti settori, in questo caso Brera, fa sì che la dovuta attenzione venga a scemare».

«C'è troppa disattenzione sulla prevenzione sui luoghi di cultura – continua Dimauro – Riguarda non solo la logistica ma anche l'addestramento del personale. Mancano anche i fondi per la manutenzione. In generale manca attenzione alle risorse umane e la pianificazione per quanto riguarda la cura dell'ordinario».

Negli ultimi mesi il ministro dei Beni culturali Alberto Bonisoli aveva proposto un piano nazionale di assunzioni straordinario, poi scartato con la legge di Bilancio. Secondo Dimauro se ne riparlerà probabilmente a novembre. Ma, conclude il sindacalista, «Ad oggi riscontriamo che non sono ancora stati elaborati i piani per produrre i concorsi, quindi chiediamo anche una accelerazione».

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