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Maestra denuncia maltrattamenti ma viene sospesa: «Mi sento ferita, no all’omertà davanti agli abusi»

28 Ottobre 2019 - 15:10 Redazione
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«Non pensavo di essere messa in discussione umanamente e come insegnante. Un provvedimento che sembra invitare i docenti a tacere»

Anziché ringraziarla, la preside di una scuola elementare della provincia di Pavia ha deciso di sospendere per un giorno, senza retribuzione, la prof che aveva segnalato alle forze dell’ordine il caso di una bimba, sua alunna, vittima di presunti maltrattamenti.

Il motivo della sospensione? Avrebbe violato il segreto d’ufficio e avrebbe arrecato un danno d’immagine alla scuola.

Parla la maestra sospesa

Ora la maestra, preoccupata per il pianto e i lividi sulle gambe della piccola, ha deciso di rompere il silenzio.

«Mi sento ferita. Di certo non pensavo di essere messa in discussione umanamente e come insegnante. Un provvedimento che sembra invitare i docenti a tacere» ha detto la maestra al Corriere.

Prima di rivolgersi alle forze dell’ordine, la donna aveva provato a spiegare tutto alla preside «inviando relazioni per posta elettronica». Ma non avrebbe mai ricevuto risposte.

Il racconto

«Ci sono stati segnali preoccupanti sin dall’inizio dell’anno. La piccola era molto introversa e tendeva a isolarsi dai compagni. Anche i voti cominciavano a calare, quindi decisi di capire meglio. Un giorno il padre si presentò a scuola aggredendoci verbalmente perché sosteneva che avessimo affidato la bambina alla nonna, solo perché era venuta a prenderla. Poi venni a sapere che aveva problemi con l’alcol e che alla madre della bimba era stata tolta la potestà genitoriale. Nei mesi successivi la bambina era sempre più sfuggente, si metteva in un angolo e piangeva. Avevamo notato anche i lividi: alle compagne aveva confessato che era stato il padre».

La goccia che ha fatto traboccare il vaso? «Avevo interrogato la bambina ma era impreparata. Conoscendo le condizioni in cui viveva le ho dato 6. Il padre la picchiò lo stesso. Il giorno dopo arrivò piangendo, con i lividi sulle ginocchia; c’è il referto del pronto soccorso, dove la nonna l’aveva portata. A quel punto ho avvisato ancora la dirigente che mi ha chiesto l’ennesima relazione scritta. Non ci ho più visto: le ho telefonato dicendo che, se non ci fosse stato un intervento della scuola, avrei avvisato le forze dell’ordine. E l’ho fatto».

Ora la maestra si è rivolta ai giudici per l’annullamento della sospensione. «Mi sono rivolta al giudice del tribunale di Pavia, Donatella Oneto, che pochi giorni fa ha invitato la dirigente scolastica ad annullare la sanzione. Non lo faccio per i 75 euro in meno di stipendio, ma perché non passi un messaggio sbagliato, gravissimo: non si deve far finta di nulla, essere omertosi davanti a questi episodi».

Foto in copertina: Pixabay

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