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Milano, la pioggia non ferma le Sardine. Saviano: «Questa piazza fa paura perché sta ridisegnando la politica» – Il video

01 Dicembre 2019 - 19:39 Maria Pia Mazza
La folla canta "Bella Ciao" o scandisce il coro "Milano non si Lega", o ancora "Ora e sempre Resistenza"

La pioggia a dirotto che batte su Milano non ha fermato l’avanzata delle Sardine. Anzi. Il flash mob era inizialmente previsto in piazza dei Mercanti, ma è stato spostato in piazza Duomo a causa della grande affluenza. «Venite, l’acque è l’elemento naturale delle sardine», si legge su Facebook.

Sono accorsi in molti dall’intera Lombardia, non solo da Milano o dall’hinterland meneghino. Un movimento trasversale che ha richiamato in piazza migliaia di persone di tutte le età, unite da un’unica richiesta: «Riacquisire il diritto di guardare l’altro con un sorriso e non con la paura e lasciare a casa ogni rancore e ogni insulto o violenza».

Come nelle altre piazze è stata rispettata la regola dell’assenza totale di bandiere e simboli di partito. Molte, invece, le sardine stilizzate celate sotto gli ombrelli dei presenti. La folla canta Bella Ciao o scandisce il coro Milano non si Lega, o ancora Ora e sempre Resistenza.

Sul palco si sono alternati momenti di musica e altri in cui attori hanno recitato alcuni articoli della Costituzione.

Tutti raccolti, chi in piazza, chi sotto i portici di piazza Duomo, stretti intorno al piccolo palco messo in piedi dagli organizzatori che, malgrado la pioggia, si dicono «molto soddisfatti» per la grande partecipazione.

In piazza anche Saviano

«Questa piazza non deve essere una piazza solo contro, ma sta andando verso la difesa dei diritti che sono prima di ogni cosa. Le Sardine impediscono l’erosione della democrazia». Così Roberto Saviano ha salutato le Sardine a Milano, dove i manifestanti hanno gremito piazza Duomo. «Questa piazza è bellissima perché non c’è nessun leader, nessuna volontà di dire vaffa o di fare rottamazioni. Ma questa è l’Italia che ha voglia di incontrarsi e ragionare», dice lo scrittore.

«La grandezza di questa piazza è che ci sono molti ragazzi, molte persone di diverse generazioni che si incontrano, che vogliono iniziare un nuovo passo», aggiunge Saviano. Lo scrittore nomina poi il leader della Lega Matteo Salvini, «che non è stato assolto, ma in mancanza di accordi scritti non è possibile stabilire la responsabilità. Queste piazze sono anche un antidoto alle balle».

Salvini si dice affatto preoccupato dal movimento delle sardine, che anzi, per il leader del Carroccio, lo starebbe aiutando. «Si sta preoccupando moltissimo», ribatte Saviano in piazza Duomo. «Credeva di essere riuscito a scoraggiare l’opposizione con i numeri e inventando sui social balle che anche a sinistra non riuscivano a smentire, e ora si sta mettendo a paura.

«Bere un caffè con Salvini?», dice lo scrittore a margine della manifestazione. «Non credo che lui voglia e poi me lo avvelenerebbe”, risponde ridendo e aggiungendo di non essere il leader delle Sardine. «E non saprei neanche farlo».

Le piazze piene delle Sardine «fanno paura perché stanno montando e costruendo nuove esigenze. Sono finora senza leader, devono trovare interlocutori, ma quando si trova il leader si diventa identici a tutti gli altri. È bello vedere tutte le età, generazioni, c’è un bel clima anche di sorrisi, di felicità, di gente che non vuole più fatta solo di slogan veloci».

Quella di Milano poi «è una piazza ponte, si oppone alle politiche sovraniste ma non solo, è una piazza che vuole ridisegnare la politica», dice ancora lo scrittore.

Il movimento delle Sardine «è un laboratorio, non si pone obiettivi immediati né di lungo termine, è una marcia. Certo, c’è un pericolo imminente di deriva autoritaria senza dubbio, quindi certamente c’è la resistenza alla Lega ma non è solo quello punto riferimento. Vuole essere l’alternativa a tutta la politica, di destra e di sinistra». E proprio la sinistra «deve certamente interloquire con questa piazza, che significa ascoltare quello che c’è qui».

Foto copertina: Ansa / Nicola Marfisi

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