Scandalo Onu, centinaia di ragazzine abusate dai soldati ad Haiti

Si parla di minorenni di 12 e 13 anni stuprate e messe incinta. Sarebbero nati centinaia di bambini, soprannominati “piccoli Minutsah”, dall’acronimo della missione dei Caschi blu

Una nuova ondata di vergogna si abbatte sull’Organizzazione delle Nazioni Unite (Onu): secondo un nuovo studio, durante la missione ad Haiti, iniziata nel 2004 dopo la fuga in esilio dell’allora presidente Bertrand Aristide, le forze di peacekeeping avrebbero abusato di centinaia di ragazzine minorenni. Dai rapporti avuti dai Caschi blu con le ragazzine abusate – a volte “in cambio” di un pasto o di un piccolo pagamento – sarebbero nati centinaia di bambini, soprannominati “piccoli Minutsah” (dall’acronimo della missione) dalla popolazione locale che da anni ormai sarebbe a conoscenza del fatto che non si tratta di episodi isolati.


Coinvolti i soldati di 13 Paesi

Lo studio, a nome di Sabine Lee, docente all’università di Birmingham, e Susan Bartels, della Queens University in Ontario in Canada, è stato pubblicato sulla rivista accademica Conversation. Si basa su interviste condotte nel 2017 con circa 2.500 haitiani: di questi, 265 hanno citato casi di bambini figli di Caschi blu. Le testimonianze coprono l’intero periodo della missione Minustah (United Nations Stabilization Mission in Haiti) iniziata nel 2004 e prorogata dopo il terremoto avvenuto nel Paese caraibico nel 2010, in cui morirono oltre 200 mila persone, e terminata nel 2017. Ad aver abusato delle ragazzine sarebbero stati soldati provenienti da 13 Paesi, tra cui l’Uruguay, il Cile, l’Argentina, il Canada e la Francia. Già nel 2007, un contingente di Caschi blu dello Sri Lanka era stato rimpatriato dopo la scoperta di casi di abusi. Il rapporto è l’ultimo di una serie di inchieste che nel corso degli anni hanno documentato casi di abusi sessuali da parte dei Caschi blu dopo il Mozambico, la Bosnia, la Repubblica Democratica del Congo e la Repubblica Centrafricana.


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