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Corruzione, richiesta di arresti domiciliari per il senatore Cesaro e il deputato Pentangelo

Entrambi i politici sono esponenti di Forza Italia. L'inchiesta ruota attorno alla riqualificazione dell'ex area industriale Cirio di Castellammare di Stabia

Svolta nell’inchiesta antimafia “Olimpo” sulla riqualificazione dell’ex area industriale Cirio di Castellammare di Stabia, comune campano della città metropolitana di Napoli. Su richiesta della Procura di Torre Annunziata sono state emesse nove ordinanze di arresti domiciliari, per due delle quali verrà chiesta l’autorizzazione al Parlamento.

Coinvolti due esponenti di Forza Italia

Sono coinvolti il senatore Luigi Cesaro e il deputato Luigi Pentangelo, entrambi esponenti del partito Forza Italia, ed entrambi ex presidenti della Provincia di Napoli. Cesaro è rimasto coinvolto con riferimento a un presunto pagamento di 10mila euro fatto in campagna elettorale.

A Pentangelo invece viene contestato un orologio Rolex, ricevuto come regalo per il compleanno di 50 anni. È indagato invece per traffico di influenze, senza essere destinatario di misure, anche il consigliere regionale del Pd Mario Casillo.

Le ordinanze di arresti domiciliari sono state eseguite, fra gli altri, anche a carico dell’imprenditore Adolfo Greco (già ai domiciliari per una diversa indagine), Antonio Elefante, Maurizio Biondi, Vincenzo Campitiello, Marcello Ciofalo e Vincenzo Colavecchia. L’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria è stato disposto nei confronti di Angelina Anita Rega.

L’inchiesta

L’inchiesta riguarda il tentativo nel 2015 da parte di un gruppo di imprenditori di riconvertire l’ex area Cirio di Castellammare di Stabia – di proprietà del gruppo di Adolfo Greco – in un centro residenziale composto da oltre 300 appartamenti di cui circa un terzo di “housing sociale”. Secondo l’accusa, gli imprenditori avrebbero corrotto alcuni membri dell’amministrazione comunale di Castellammare di Stabia e l’amministrazione provinciale di Napoli.

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