Elena Del Pozzo, la rabbia del padre Alessandro: «Non è stata pazzia, la madre ha premeditato l’omicidio»

La lettera di Alessandro Del Pozzo: «Come si può reputare un raptus quello che ha fatto Martina?»

«Ho sentito parlare di pazzia e di gelosia morbosa, ma non ho sentito parlare di cattiveria e di sadismo. Come si può reputare un raptus quello che ha fatto Martina? Un omicidio premeditato e studiato in ogni particolare! I momenti di pazzia sono susseguiti da momenti di lucidità! Momenti in cui non si è nemmeno pentita di aver ucciso la bambina!». Si apre con queste parole la lettera di Alessandro, il padre di Elena Del Pozzo, la bambina di cinque anni uccisa dalla madre Martina Patti. Nella lettera, il padre della piccola Elena ha spiegato che quanto fatto dall’ex compagna alla figlia «è stato tutto calcolato», e dunque non è possibile parlare di presunto “raptus”: «La madre ha messo Elena dentro dei sacchi della spazzatura, l’ha sotterrata, si è ripulita e ha ripulito, ha inventato un sequestro creandosi un alibi e ha colpito la sua macchina per inscenare un aggressione! 24 ore di bugie. Quindi un omicidio in cui ci si crea pure un alibi e si occulta il corpo!».


Il padre, ripercorrendo quanto emerso dalle indagini dagli inquirenti, aggiunge: «Ha preso Elena dall’asilo un’ora prima perché già era preparata mentalmente. Questa è una chiara prova di una mente sana in grado di organizzarsi. Un suicidio sarebbe stato più plausibile. Elena aveva tutta la vita davanti e tanti traguardi da raggiungere». «Sono distrutto – continua il padre -. Mi sento un vuoto dentro incolmabile, ho sempre promesso a mia figlia che l’avrei tenuta al sicuro come ogni buon padre farebbe, avrei dato la vita al posto suo, l’ho chiesto a Dio, ma non accetta sostituzioni! Non potevo mai e, dico mai, pensare che l’avrei dovuta proteggere proprio da sua madre». Nella lettera aggiunge che la madre di Elena ha ucciso la figlia «non perché non volesse che legasse con la mia compagna, ma perché voleva mettermela contro».


E continua: «La madre le parlava male di me ogni giorno, e Elena me lo veniva a raccontare. Ma non ci sarebbe potuta riuscire perché io ed Elena siamo una cosa sola e lei la odiava per questo! Ha tentato tanto di parlare male di me fino al giorno che ha capito che non ci sarebbe riuscita e ha studiato come ammazzarla, distruggendo la sua innocente vita». Infine l’uomo lancia un’accusa verso chi ha deciso di affidare la figlia alla madre Martina: «La legge è sempre pronta ad affidare i figli alle mamme nonostante in alcune storie i padri siano meglio delle madri! Tutti parlano dell’amore della mamma, ma nessuno parla mai dei sacrifici che fa un papà… Martina è un mostro non meritava una figlia come Elena, speciale e unica in tutto».

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