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Usa, una scuola del Missouri ripristina le punizioni corporali: «Così manteniamo disciplina e ordine»

26 Agosto 2022 - 10:24 Gaia Terzulli
Il metodo, in vigore da giugno, prevede «percosse ai glutei con la pagaia»

A mali estremi, estremi rimedi. Da giugno al distretto scolastico Cassville R-IV del sud-ovest del Missouri, nel Midwest statunitense, gli studenti potranno subire anche punizioni corporali quando «tutti gli altri provvedimenti disciplinari esperiti hanno fallito», si legge sulla Cnn. In cosa consistano tali ritorsioni lo spiegherebbe lo stesso istituto, sempre stando a quanto riportato dall’emittente americana: «percosse ai glutei con la pagaia». Ad approvare il metodo sarebbe stato il consiglio scolastico del Cassville R-IV School District, dopo aver vagliato gli esiti di un sondaggio esteso a personale scolastico, genitori e allievi. Le percosse fisiche, secondo quanto emerso, sarebbero viste come una «misura di correzione utile a mantenere la disciplina e l’ordine» nelle sue scuole, ha spiegato il sovrintendente di Cassville Merlyn Johnson, stando a KYTV, affiliata della Cnn. Dal sondaggio sarebbero emerse «preoccupazioni sulla disciplina studentesca», ha aggiunto Johnson, «quindi abbiamo implementato diverse strategie, tra cui le punizioni corporali». Il metodo prevede, tra le altre cose, che a punire corporalmente i ragazzi sia «il personale certificato», in presenza di un dipendente distrettuale. Il tutto non deve provocare «lesioni personali o danni allo studente» che, peraltro, «non può essere colpito alla testa o al viso».

Le critiche al metodo

Il metodo della punizione corporale è stato abbandonato dalla fine degli anni Settanta, ma fino a sei anni fa era ritenuto legale in 19 Stati americani, riporta Cnn. Uno studio del 2016, pubblicato dalla Society for Research in Child Development, rivela che ogni anno 160.000 bambini subiscono punizioni fisiche, con gli stati del sud-est tra i più intransigenti in assoluto: Mississippi, Arkansas e Alabama. La stessa ricerca spiega che i bambini neri e con disabilità «avevano una probabilità sproporzionatamente maggiore di ricevere punizioni corporali». Sempre nel 2016 il Journal of Family Psychology ha negato che le punizioni corporali siano una strategia efficace. «Le meta-analisi non provano che la sculacciata sia associata a un miglioramento del comportamento del bambino», recita il report.

«Piuttosto, hanno scoperto che questa è collegata a un aumentato del rischio di 13 comportamenti dannosi. I genitori che usano la sculacciata, i professionisti che la raccomandano e i politici che la consentono potrebbero riconsiderare di farlo, dato che non ci sono prove che faccia bene ai bambini. Al contrario, tutte le prove indicano il rischio che faccia del male», concludono gli autori della ricerca. Riflessioni che non sembrano aver influenzato l’approccio del Cassville R-IV School District. Qui, infatti, «genitori e tutori che desiderano punizioni corporali per i loro studenti devono presentare un modulo di adesione al provvedimento. Il genitore o tutore del bambino deve poi essere informato prima che lo studente sia soggetto alla punizione, su proposta del preside», scrive Cnn.

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