Usa, maxi multa al produttore di sigarette elettroniche Juul: pubblicità ingannevole per vendere ai minori

L’azienda dovrà pagare 438,5 milioni di dollari e, tra le altre cose, non dovrà mai più utilizzare i social media

Vittoria per 34 stati americani (incluso Puerto Rico) che due anni fa avevano avviato una causa contro il produttore di sigarette elettroniche Juul Labs Inc., accusandolo di essersi servito di campagne pubblicitarie ingannevoli per vendere i suoi prodotti ai minori, contribuendo così a diffondere il vizio dei vaporizzatori tra i giovani. Come riporta il Wall Street Journal, l’azienda ha ora raggiunto un accordo per il quale dovrà pagare una maxi multa da 438,5 milioni di dollari nei prossimi 6-10 anni e non dovrà mai più utilizzare i social media, giovani modelli come testimonial né distribuire campioni gratuiti dei suoi prodotti. William Tong, procuratore generale del Connecticut – uno dei primi Stati a fare causa alla Juul assieme a Oregon e Texas – ha spiegato che l’indagine sulla pubblicità ingannevole ha messo in evidenza che la società utilizza di proposito un sistema di verifica dell’età per l’utilizzo dei suoi prodotti «molto flessibile» e che il 45 per cento dei suoi follower su Twitter ha un’età compresa tra 13 e 17 anni. «Non ci facciamo illusioni, sappiamo che la diffusione delle sigarette elettroniche tra i giovani continua ad essere un’epidemia. Ma abbiamo dato un duro colpo ad uno dei leader del mercato», ha detto Tong. Juul da parte sua ha salutato l’accordo come la dimostrazione del suo «continuo impegno per risolvere i problemi del passato. I termini dell’accordo sono in linea con le nostre attuali pratiche commerciali adottate dall’autunno del 2019».


Sospeso il divieto della Fda

A giugno la Food and drug administration (FDA) statunitense aveva ordinato alla Juul di interrompere la vendita di sigarette elettroniche e tutti gli altri prodotti dell’azienda, con l’accusa di non aver fornito sufficienti informazioni sui «potenziali rischi tossicologici» e sui livelli di nicotina dei vaporizzatori, soprattutto tra gli adolescenti. L’azienda aveva fatto ricorso, sostenendo di aver aiutato due milioni di adulti a smettere di fumare sigarette. Il divieto era stato quindi sospeso da un tribunale. L’Fda, però, ha chiesto ulteriori «dati scientifici». L’uso delle sigarette elettroniche tra i giovani è diminuito da quando gli Stati Uniti hanno alzato l’età minima per l’acquisto di prodotti del tabacco a 21 anni e hanno vietato la vendita di ricariche per sigarette elettroniche dolci e fruttate.


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