Dopo oltre 8 anni di carcere il figlio di Totò Riina torna a vivere a Corleone

Il terzogenito del boss di Cosa nostra è tornato nella sua città natale dopo aver scontato 8 anni e 10 mesi di carcere per associazione mafiosa, riciclaggio ed estorsione. Non ha mai preso le distanze dalla famiglia

Salvo Riina è tornato a Corleone. Il figlio terzogenito di Totò Riina è tornato in Sicilia, dopo aver scontato una condanna a 8 anni e 10 mesi di carcere per associazione mafiosa, riciclaggio ed estorsione. Riina jr. è stato ammesso al regime di affidamento ai servizi sociali, e ha svolto un percorso di reinserimento sociale con l’Associazione famiglie contro la droga, terminando gli studi e laureandosi. A darne notizia l’edizione di Palermo del quotidiano la Repubblica. Il figlio del boss non tornava nella città natale dal 2017, l’anno della morte del padre, quando, dopo aver ottenuto l’autorizzazione del giudice, ebbe il permesso di rientrare a Corleone per fare da padrino al figlio della più piccola delle sue sorelle. All’epoca la procura di Palermo scrisse che Riina jr. aveva ancora una «persistente pericolosità sociale». Il fratello maggiore, Giovanni Riina, sta invece scontando una condanna all’ergastolo per duplice omicidio e associazione mafiosa. Salvo Riina non ha mai rinnegato il suo cognome e le sue origini. Sulla storia della sua famiglia, infatti, ha scritto un libro, Riina family life, che suscitò innumerevoli polemiche nel 2016. Grazie alla pubblicazione del libro, Riina jr. venne ospitato nel salotto di Porta a Porta, dove dichiarò: «Che cos’è la mafia? Non me lo sono mai chiesto, non so cosa sia. Oggi la mafia può essere tutto e nulla. Omicidi e traffico di droga non sono soltanto della mafia». Ma come sottolineato da Repubblica, Salvo Riina è a conoscenza di tutti i segreti del padre e del tesoro nascosto della famiglia del boss di Cosa nostra. Mentre si trovava in carcere, prima di morire, Totò Riina disse: «Se recupero pure un terzo di quello che ho, sono sempre ricco». E il capo dei capi, intercettato dai pm della “Trattativa Stato-Mafia”, aggiungeva: «Quelli che hanno i beni miei e se li tengono, se li godono». Intercettato durante il ritorno a Corleone dal giornalista Salvo Palazzolo di Repubblica, Salvo Riina ha subito mandato un avvertimento al cronista:  «Con lei non parlo, si è sempre comportato male con noi».


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