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Wish for a baby, Pd e Lega contro la “fiera del bebé” a Milano: «È spot a maternità surrogata»

La deputata di Avs Luana Zanella ha presentato un'interrogazione al ministro Orazio Schillaci: «Quell'evento è una grave offesa alle donne»

Nel 2022 era «Un sogno chiamato bebè». Quest’anno, «Wish for a baby». Il cambio di nome però non è bastato a evitare le polemiche. A Milano, le due consigliere comunali Roberta Osculati (Pd) e Deborah Giovanati (Lega) sono arrivate a stringere una piccola alleanza bipartisan per chiedere all’amministrazione di fare chiarezza sull’evento in programma il 20 e 21 maggio nel capoluogo lombardo. Sul proprio sito, Wish for a baby si descrive come un evento dedicato a chi vuole «incontrare gratuitamente i migliori esperti di fertilità di tutto il mondo», con seminari e incontri incentrati sulla fecondazione in vitro, il concepimento o questioni relative alla genitorialità. Osculati e Giovanati vogliono vederci chiaro soprattutto su un aspetto: evitare che venga pubblicizzata la maternità surrogata. «Non possiamo accettare – spiegano le due consigliere in un comunicato – che vengano surrettiziamente passati contenuti contrari alle norme in vigore nel nostro Paese, che con l’art. 12 della Legge 40/2004 vieta e sanziona qualsiasi forma anche solo di pubblicizzazione della maternità surrogata».

Il precedente

Già lo scorso anno era in programma un evento simile – dal titolo «Un sogno chiamato bebè» – che poi è stato cancellato in seguito alle polemiche. Una circostanza che non è passata inosservata agli occhi di Osculati e Giovanati: «Insospettisce il fatto che l’agenzia inglese Five Senses Media, che sta curando l’edizione milanese, sia sorta dalla liquidazione volontaria della F2F, che aveva in carico l’evento programmato e poi saltato del 2022. Preoccupa che la stessa manifestazione realizzata a Berlino nel marzo 2023 dalla Five Senses Media abbia dato ampio spazio alla maternità surrogata, spiegando come muovere i primi passi, dove è legale, in quali Paesi costa meno, come finanziarla», proseguono le due consigliere.

L’interrogazione al ministro Schillaci

Alla manifestazione si è opposta anche Alleanza Verdi e Sinistra, con la capogruppo alla Camera Luana Zanella che ha annunciato di voler presentare un’interrogazione al ministro della Salute Orazio Schillaci. «Noi ci opponiamo totalmente ad una manifestazione che, utilizzando gli strumenti tipici del marketing e della pubblicità più accattivante, propone di fatto una idea di bambini trasformati in merce e del corpo delle donne in contenitore. È una grave offesa alle donne», denuncia la deputata. Tra le altre cose, Zanella intende chiedere a Schillaci di impedire lo svolgimento della manifestazione e di chiarire se abbia usufruito di sovvenzioni da parte di soggetti pubblici. «La gestazione per altri ufficialmente non dovrebbe far parte della fiera ma vorremmo essere rassicurate visto che alla analoga fiera di Parigi Désir d’enfant, svolta nel settembre 2021, la Gpa era ampiamente presentata nonostante che la sua pubblicizzazione sia vietata anche in Francia», ha aggiunto Zanella.

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