La lite poetica tra Borghi e Burioni. Il leghista cita Dante, il virologo Rossini

Borghi pubblicizza una iniziativa no vax, Burioni risponde e critica anche i giornalisti: «Sulla scienza sbagliato contrapporre due opinioni senza dire chi è un esperto in materia e chi no»

Volano versetti tra il virologo Roberto Burioni e il deputato leghista Claudio Borghi. Tutto nasce da un botta e risposta tra i due. Su X, fu Twitter, Borghi aveva pubblicizzato un convegno dal titolo: «XX giornata per ricordare le persone decedute o rese disabili dai vaccini», fomentando i commenti dei no vax, e di altri convinti che i vaccini siano più dannosi che efficaci. Non c’è voluto molto prima che prendesse la parola anche Burioni, evidenziando le prove scientifiche a sostegno delle vaccinazioni. La vicenda è stata quindi ripresa in un articolo del Corriere della Sera, in una maniera che – ha commentato Burioni – metterebbe sullo stesso piano l’opinione di un politico e fatti scientifici conclamati. Per dirla con le parole del virologo: «Un giornalista serio se ha davanti due persone – una che dice che piove, l’altra che dice che c’è il sole – non ha solo il dovere di lasciare parlare entrambi gli ospiti, ma soprattutto quello di aprire la finestra e dire al suo pubblico che tempo fa».


La poesia

Si giunge dunque al momento poetico. Perché per commentare le dichiarazioni che Burioni affida a Facebook, Borghi sceglie X e il sesto canto del Purgatorio dantesco: «Quando si parte il gioco de la zara, / colui che perde si riman dolente, / repetendo le volte, e tristo impara; / con l’altro se ne va tutta la gente». Il passaggio si riferisce al gioco dei dadi (la zara). Al termine della partita, il perdente rimane a rimuginare sulle mosse sbagliate, ovvero quello che secondo Borghi starebbe facendo Burioni, mentre il vincitore si allontana trascinato dalla folla festante. «Mi sognai tra il fosco, e il chiaro un bellissimo somaro; un somaro, ma solenne», replica Burioni citando la Cenerentola di Rossini. Un passaggio a lui caro dal quale il virologo ha tratto il titolo di un suo libro – La scongiura dei somari, perché la scienza non può essere democratica. Cosa intende Burioni per somaro? La spiegazione è nel libro: «Un essere umano tanto babbeo da ritenersi tanto intelligente da riuscire a sapere e capire le cose senza averle studiate».


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