Doping Pogba, a cosa serve il testosterone che il calciatore della Juventus avrebbe assunto

Il club, dopo la sospensione comminata dal Tribunale nazionale antidoping, annuncia in una nota di «valutare i prossimi passaggi procedurali»

«In data odierna, il calciatore Paul Labile Pogba ha ricevuto un’ordinanza di sospensione cautelare da parte del Tribunale azionale antidoping a seguito degli esiti degli accertamenti effettuati in data 20 agosto 2023. Il club si riserva di valutare i prossimi passaggi procedurali». Con questa nota, la Juventus scioglie il silenzio sul caso Pogba, scoppiato nel pomeriggio di oggi, 11 settembre. Il giocatore è stato sospeso in via cautelare poiché, in seguito a un controllo, le analisi hanno rilevato la presenza di «metaboliti del testosterone di origine non endogena». Di cosa si tratta e perché alcuni atleti ricorrono a questo tipo di sostanza? Ritenuto l’ormone maschile per eccellenza, in realtà questo ormone androgeno si trova, in quantità minori, anche nel corpo delle donne. Viene prodotto, infatti, dalle cellule di Leydig, che si trovano nei testicoli, dalle ovaie e dalla corteccia surrenale.


È centrale per la sfera sessuale, ma dal punto di vista sportivo questo ormone sarebbe interessante per la sua funzione di miglioramento dell’anabolismo, ovvero il processo metabolico che porta alla sintesi delle componenti cellulari. Il testosterone, di fatto, è un alleato fondamentale per far arricchire le cellule delle sostanze vitali di cui hanno bisogno. E un ruolo importantissimo lo gioca anche per l’approvvigionamento energetico. Nel mondo dello sport può essere usato come steroide anabolizzante per stimolare la crescita muscolare – ciò lo rende popolare tra i bodybuilder -, o anche per l’aumento di globuli rossi che comporta, incrementando quindi la quantità di ossigeno che può essere trasportata nel sangue, a beneficio delle prestazioni di resistenza. Occorre sottolineare, però, che buona parte degli studi scientifici ha dimostrato che introdurre quantità esterne di testosterone non apporta alcun miglioramento reale alle classiche prestazioni sportive.


Secondo una ricerca pubblicata da Harvard, riportata dalla Gazzetta, il testosterone per usi sportivi è decisamente sopravvalutato. «Uomini e donne hanno bisogno della giusta quantità di testosterone per svilupparsi e funzionare normalmente. Tuttavia, la quantità ottimale di testosterone è tutt’altro che chiara. Controllare i livelli di testosterone è facile: basta un esame del sangue. La parte difficile è interpretare il risultato. I livelli variano nel corso della giornata. Un singolo livello basso può essere privo di significato in assenza di sintomi, soprattutto se era normale in un altro momento. Abbiamo bisogno di ulteriori ricerche per sapere quando misurare il testosterone, come rispondere al meglio ai risultati e quando vale la pena accettare i rischi del trattamento». Ciò detto, la sostanza è comunque proibita dalla Wada, l’Agenzia mondiale antidoping, che prevede la possibilità di somministrare il testosterone soltanto a quegli atleti che soffrono di ipogonadismo maschile.

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