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«Principessa, ricch**ne», gli insulti omofobi del manager (licenziato in tronco) al cassiere di Gardaland

05 Ottobre 2023 - 13:35 Ygnazia Cigna
Condannato un altro collega per falsa testimonianza: ha negato - contrariamente agli altri dipendenti - di aver sentito gli insulti

Insultato e deriso davanti a colleghi e clienti. «Tieni i soldi, principessa». O più direttamente: «Ricch**ne». Sono questi alcuni degli insulti di stampo omofobo che il manager di un ristorante di Gardaland – il noto parco divertimento del Veronese – ha fatto a più riprese al collega cassiere, un uomo di 37 anni dichiaratamente omosessuale. Informati sulla vicenda, i vertici del locale hanno licenziato in tronco il manager per non aver «rispettato la dignità e l’orientamento sessuale» della vittima. Un licenziamento ingiusto, a suo avviso, che lo ha portato a presentare ricorso al Tribunale civile di Verona, il quale però ha rigettato la richiesta. «Un’offesa alla dignità personale e all’orientamento sessuale»: questi i motivi delineati dai magistrati.

Condannato un collega per falsa testimonianza

In aggiunta, la sentenza di ieri 4 ottobre ha anche condannato un ex cameriere dello stesso locale a due anni di reclusione con la condizionale per falsa testimonianza perché ha negato davanti al giudice di aver chiamato e sentito chiamare «principessa» il collega. La falsa testimonianza del cameriere è stata poi sconfessata dalle versioni di tutti gli altri dipendenti del ristorante davanti al giudice civile Alessandro Gasparini. Ma, come se non bastasse, oltre ad aver mentito sarebbe stato lui stesso complice dell’ex manager. I colleghi hanno, infatti, affermato di averlo sentito «denigrare a parole e irridere a gesti» il cassiere.

Il racconto della vittima

«Io ero alla cassa, ero inizio servizio, la gente stava entrando in quel momento. Mentre stavo alla cassa, arriva E. (il cameriere condannato, ndr) che mi portava gli scontrini con i soldi, io dovevo dare il resto delle bevande extra e mi dice allungandomi uno scontrino coi soldi “tieni principessa”», racconta. «Io – prosegue – mi giro di istinto a guardarlo e vedo che c’è il manager che guardando E. muove le mani in modo femminile per prendermi in giro, facendo una risatina e ripetendo la parola “principessa” per poi girarsi verso di me dicendomi “vai avanti a fare il tuo lavoro, muoviti”». Il tutto davanti ai clienti e ad altri dipendenti.

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