Consiglia De Martino: la donna che dice di essere stata miracolata da Padre Pio

Nel 1995 aveva ricevuto una diagnosi di lacerazione del dotto toracico. Poi, dice, è tutto scomparso

Consiglia De Martino detta Lina ha 72 anni e vive a Salerno. Nel 1995 ha ricevuto una diagnosi di lacerazione del dotto toracico con conseguente espansione del liquido linfatico nello spazio mediastinico e retro peritoneale. Chi ne soffre ha solo il 10% di probabilità di sopravvivenza nei dieci anni successivi. Ma lei dice di essersi salvata grazie a un miracolo di Padre Pio. In un’intervista al Corriere del Mezzogiorno Consiglia racconta la malattia: «Ero a casa di mia sorella e verso le 13 avverto un improvviso senso di oppressione e soffocamento. Mi guardo allo specchio e noto un gonfiore sul collo, all’altezza della clavicola sinistra, grosso quanto un’arancia. Contemporaneamente sento dolori atroci per tutto il corpo».


Il racconto

Il racconto prosegue: Verso le 14.30, mia figlia Michela, informata della gravità della mia patologia, telefona a Fra Modestino a San Giovanni Rotondo». Fra Modestino «è il cappuccino che ha vissuto per 28 anni al fianco di Padre Pio, suo erede spirituale, lo conoscevo perché avevo intrapreso un percorso di avvicinamento al frate con le stimmate e mi è stato di grande conforto umano e sostegno spirituale». Intanto «i medici decidono di sottopormi a un’altra tac che stavolta dà un responso fin troppo evidente: sicura rottura del dotto toracico e di versamento linfatico a tutto l’emisoma sinistro». L’indomani mattina dovrebbe finire sotto i ferri ma qui accadrebbe, secondo lei, il miracolo: «Con grande meraviglia e incredulità dei medici e stupore da parte mia, constatiamo la scomparsa quasi totale della tumefazione e dei sintomi di soffocamento». Secondo lei «Padre Pio mi ha salvato, scegliendo me sua indegna figlia per salire agli onori degli altari. Alle 7.30 del giorno 4 novembre, nel dormiveglia, sento una voce: “Lina, sei guarita”. E sento di nuovo il profumo dei fiori».


«Padre Pio mi ha salvata»

Adesso la sua vita è cambiata: «Mi sveglio la mattina alle 5 e dico il rosario non solo per me ma per quanti mi chiedono di intercedere presso San Pio, io ho sperimentato la sua potenza e la sua presenza, ho avuto tanto, gratuitamente, e ora voglio dare, allo stesso modo, una parola di conforto, una preghiera. Bisogna sempre sperare in Dio che non delude mai». Il rapporto con Padre Pio «è sempre presente nella mia vita, mi ha messo tante volte alla prova per vedere quanto la mia fede fosse forte. E poi devo dire grazie anche agli altri straordinari frati cappuccini che ho avuto l’onore e la fortuna di conoscere. Fra Modestino, che mi ha insegnato come interagire con San Pio, che fino al giorno della sua morte mi ha chiamato quotidianamente, e come padre Filippo dei Cappuccini di Salerno, scomparso ad ottobre».

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