Perché Villa Pamphilj è rimasta chiusa il primo maggio: «Il Comune non rimborsa i volontari»

Ma il Campidoglio respinge l’accusa: non vogliono presentare i rendiconti

Villa Pamphilj a Roma è rimasta chiusa per gran parte del primo maggio. Così come villa Carpegna e villa Bonelli. Tutte e tre di solito vengono regolarmente aperte dall’associazione Earth grazie a un accordo con il comune. Ma il municipio, dicono i volontari, non rimborsa la benzina per l’apertura dei cancelli da dicembre 2023. La presidente di Earth Valentina Coppola ha spiegato di aver inviato una diffida 15 giorni fa per avvertire il comune, senza ricevere risposta. Da qui la decisione di chiudere. Ieri poi sono intervenuti i vigili per aprire i varchi. Mentre il comune ha minacciato una denuncia nei confronti dei volontari per interruzione di pubblico servizio.


La volontaria

Dietro la decisione di Earth c’è una questione economica: «Due settimane fa abbiamo comunicato al Comune che da oggi, mercoledì 1 maggio, avremmo rigettato l’incarico se non ci avessero pagato i rimborsi», spiega su Facebook Coppola. «Ovviamente nessuno da Palazzo Senatorio ha risposto e tanto meno preso provvedimenti anche per garantire la regolare apertura di tutti i parchi. Solo oggi si ricordano di avere il mio numero di telefono per minacciarmi. Pretendono da noi gli scontrini a rimborso. Ma i chilometri sono stati calcolati da loro. E quindi sanno quanti ne facciamo ogni giorno e quanto ci costano».


Alle 17 di ieri il Campidoglio ha replicato. «La mancata apertura questa mattina di alcuni parchi pubblici tra i quali Villa Pamphilj, Villa Carpegna e Villa Bonelli è da attribuirsi all’inadempienza dell’associazione Earth, affidataria del servizio attraverso un bando del 2022. L’apertura dei parchi è stata, comunque, effettuata nel corso della mattinata dal personale del Servizio Giardini di Roma Capitale e dai volontari di un’altra associazione», ha spiegato in una nota il Dipartimento Tutela Ambientale di Roma Capitale.

I mancati controlli

Secondo il Comune Earth non ha voluto presentare le rendicontazioni: «Le ragioni addotte dall’associazione Earth si riferiscono alla presunta mancata liquidazione da parte del Dipartimento Tutela Ambientale delle richieste di rimborsi spese ai volontari che eseguono il servizio di apertura e chiusura dei parchi, a fronte delle quali la documentazione dei giustificativi richiesta dal Dipartimento non risulta essere stata presentata. Il servizio a carico dell’Associazione Earth con l’ausilio dei volontari, come previsto dal bando, si intende svolto a titolo gratuito con rimborso spese e per tali rimborsi è stato effettuato per il 2023 uno stanziamento di circa 132mila euro».

E quindi, fa sapere il comune, l’Assessorato all’Agricoltura, Ambiente e Ciclo dei rifiuti di Roma capitale «accerterà se vi siano eventuali responsabilità di ritardi nella liquidazione dei rimborsi. Quanto alla mancata apertura dei parchi gli stessi uffici del Dipartimento capitolino Tutela Ambientale stanno valutando le azioni da intraprendere, configurandosi tale inadempienza come interruzione di pubblico servizio».

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