Caos al Beccaria prima dell’incendio, la rivolta notturna con l’arrivo del nuovo direttore: «Una devastazione completa»

Stando alla ricostruzione del Sindacato di polizia «alcuni detenuti, dopo la mezzanotte, hanno dato fuoco alle suppellettili della cella e, una volta usciti, hanno devastato tutto»

Un incendio è scoppiato nella notte tra domenica e lunedì nel carcere minorile Beccaria di Milano. I vigili del fuoco hanno impiegato circa tre ore per spegnere l’incendio. Il segretario regionale per la Lombardia del Sindacato Autonomo di Polizia, Alfonso Greco, parla di una «notte di alta tensione» e di «una rivolta che ha coinvolto molti detenuti». Stando alla ricostruzione del Sap «alcuni detenuti, dopo la mezzanotte, hanno dato fuoco alle suppellettili della cella – afferma Greco – e, una volta usciti, hanno devastato tutto buttando giù blindi e spaccato finestre. Al Beccaria erano presenti solo 4 unità di Polizia Penitenziaria e sono stati richiamati in servizio alcuni agenti per ripristinare l’ordine e la sicurezza dell’istituto minorile. Sono intervenuti i pompieri e altre forze di polizia». Greco descrive «una devastazione completa». Non ci sono feriti né tra i minori, né tra il personale di polizia penitenziaria.


Il tutto sembrerebbe nato per futili motivi: «Attualmente i minori sono ristretti in celle senza blindo e sembra che tutti i detenuti maggiorenni presenti al Beccaria saranno trasferiti», conclude Greco. Secondo Donato Capece, Segretario generale Sappe, «da anni, specie da quando la politica ha deciso che anche i maggiorenni fino a 25 anni possono essere ristretti nelle carceri minorili, abbiamo chiesto inutilmente ai vertici del Dipartimento della Giustizia Minorile e di Comunità che le politiche di gestione e di trattamento siano adeguate al cambiamento della popolazione detenuta minorile, che è sempre maggiormente caratterizzata da profili criminali di rilievo già dai 15/16 anni di età e contestualmente da adulti fino a 25 anni che continuano ad essere ristretti. La realtà detentiva minorile italiana, come denuncia sistematicamente il Sappe, è più complessa e problematica di quello che si immagina», conclude. Sono intervenute quattro squadre dei Vigili del fuoco, che solo alle cinque sono riuscite a spegnere il rogo.


Il rogo nel giorno dell’arrivo del nuovo direttore

L’incendio è avvenuto nella notte che precede l’arrivo del nuovo direttore dell’istituto, Daniele Alborghetti. L’insediamento previsto per oggi 6 maggio è accompagnato dall’arrivo di 47 nuovi agenti della polizia penitenziaria, di cui 25 trasferiti dall’Ufficio esecuzione penale esterna della Lombardia e altri 22 dal Dap. I rinforzi arrivano nell’istituto che da giorni è al centro delle indagini per gli abusi e le violenze ai danni di detenuti che hanno portato agli arresti di agenti della polizia penitenziaria. Da tempo sotto organico, l’istituto era finito al centro delle polemiche anche a Natale del 2022, quando avvenne una rocambolesca evasione durante la quale fuggirono sette giovani detenuti, man mano catturati e rientrati nei giorni successivi.

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