Dieselgate, via libera ai risarcimenti per i clienti italiani. Accordo Volkswagen-Altroconsumo: chi ha diritto a 1.100 euro

L’intesa tra il gruppo tedesco a l’associazione dei consumatori precede che le due parti non presentino ricorso in Cassazione contro la sentenza di Appello. I giudici avevano riconosciuto solo il danno morale da 300 euro, ma non quello patrimoniale

C’è l’accordo tra Volkswagen e l’associazione Altroconsumo per risarcire circa 60mila clienti italiani per lo scandalo Dieselgate. Sono 50 milioni di euro quelli messi a disposizione dal costruttore tedesco di auto per chiudere il contenzioso, evitando così che il caso vada avanti anche in Cassazione, spiega Repubblica, dopo la class action avviata nel 2016 per provare a risarcire i clienti coinvolti.


Che cosa prevede l’accordo

Le auto coinvolte nell’accordo sullo scandalo del Dieselgate sono quelle di Volkswagen, Audi, Skoda e Seat con motore diesel EA 189. Stando all’intesa raggiunta tra le parti, la casa automobilistica riconosce 1.100 euro per ogni auto comprata nuova da ogni cliente che ha aderito alla class action. L’auto però non deve essere stata rivenduta prima del 26 settembre 2015, quando è emerso lo scandalo. Chi prima di quella data ha comprato un’auto usata o l’ha rivenduta, potrà ricevere 550 euro. Nell’eventualità che l’auto sia cointestata, l’accordo prevede che si sommino 300 euro per ogni compropretario. Purché questi abbiano partecipato alla class action.


Lo scandalo del Dieselgate

Quel 26 settembre 2015 emerse che Volkswagen aveva installato sulle sue vetture un software che falsava il livello di emissioni inquinanti nel corso delle prove di omologazione. Presentati come poco inquinanti, quindi, i veicoli avevano livelli di emissioni inquinanti molto più alti. Oltre al processo penale, la casa automobilista era stata costretta al richiamo in massa delle auto del gruppo. Ed era stata portata in tribunale da diverse class action partite in Europe e negli Stati Uniti.

Le prossime tappe

L’accordo non avrà effetti immediati, come spiega Altroconsumo a Repubblica. L’intesa sarà resa esecutiva nei prossimi mesi, mentre gli aderenti alla class action dovranno essere informati attraverso una piattaforma in fase di realizzazione. Sarà attraverso questo strumento che l’associazione punta a gestire le pratiche di ogni singolo ricorrente.

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