Internet aumenta il nostro benessere? Un nuovo studio sostiene di sì: ecco perché

I dati sono stati pubblicati sulla rivista scientifica Technology, Mind and Behavior

Internet rende più felici? Sembrerebbe controintuitivo rispondere di sì, se pensiamo al bombardamento di stimoli che genera, al clima intossicato dei social network e a fenomeni come shitstorm e cyberbullismo. Eppure, è proprio la conclusione raggiunta da uno studio dell’Oxford Internet Institute (OII), pubblicato pochi giorni fa sulla rivista scientifica Technology, Mind and Behavior. I ricercatori si sono avvalsi di un campione impressionante, esaminando i dati di quasi 2,5 milioni di persone in 168 paesi, raccolti tra il 2006 e il 2021. E hanno scoperto, analizzando le informazioni in decine di migliaia di modi diversi, che nell’85% dei casi coloro che hanno e utilizzano Internet conquistano livelli superiori di benessere.


Non solo social

Sono molti gli studi scientifici che hanno denunciato l’impatto negativo dei social media sulla salute mentale, specialmente quella dei più giovani. Si è parlato, ad esempio, di come diventare spettatori passivi della vita degli altri, per poi giungere a inevitabili paragoni, rovini il nostro umore. La Società italiana di psichiatria stima almeno 700mila adolescenti dipendenti da web, social e videogiochi. Per la Fondazione Brf-Istituto per la Ricerca in Psichiatria nel 2023 si sono registrati 833 suicidi, più di due al giorno. Ma lo studio dell’OII ha deciso di adottare un approccio più ampio, tenendo in considerazione che Internet viene utilizzato per una molteplicità di motivi oltre ai social: l’online banking, lo shopping, la ricerca di servizi, o la lettura di notizie, per esempio.


Impatto negativo sulle giovani donne

I ricercatori hanno studiato otto indicatori di benessere tra cui la soddisfazione personale, le esperienze quotidiane negative e positive e il «community wellbeing» (la combinazione di condizioni sociali, economiche, ambientali, culturali e politiche identificate dagli individui e dalle loro comunità come essenziali per prosperare e realizzare il proprio potenziale). Hanno esaminato un “multiverso” di quasi 34.000 diversi modelli statistici e sottoinsiemi di dati. Nell’85% dei casi sono emerse associazioni positive e statisticamente significative tra connessione a Internet e benessere. Interessante anche però il fatto che nel 5% dei casi navigare online abbia provocato malessere: questa inversione di tendenza è stata osservata prevalentemente tra le giovani donne (tra i 15 e i 24 anni).

I limiti

I ricercatori riconoscono anche che lo studio ha dei limiti, e il fatto di non isolare lo specifico impatto dei social dalle altre forme con cui il web entra nelle nostre vite è tra questi. Inoltre, la felicità individuale è la somma di talmente tanti fattori che è difficile individuare un netto rapporto causale con l’accesso a Internet. Gli studiosi ne hanno tenuto conto, rilevando che a parità di condizioni (ad esempio, allo stesso livello di reddito) il trend generale appare confermato.

Le parole degli autori

«Sebbene le narrazioni più diffuse e il principio di cautela possano suggerire limitazioni draconiane all’uso della tecnologia, i nostri risultati forniscono una visione molto più sfumata e mista», ha spiegato il dottor Matti Vuorre, assistente professore di psicologia sociale all’Università di Tilburg nei Paesi Bassi, autore principale dello studio assieme al collega Andrew Przybylski, dell’Università di Oxford. Il quale aggiunge che lo studio in oggetto «è un punto di partenza. Ma se non altro getta seri dubbi sull’opinione, sostenuta da alcune persone, secondo cui Internet è un male per tutti noi».

(in copertina foto 15740346 © Kelvintt | Dreamstime.com)

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