Bloccato l’emendamento depositato da Boschi al ddl sulla cybersicurezza: il caso del «cognato» Berruti

La norma, inizialmente approvata all’unanimità, era stata vista da qualcuno come il tentativo di agevolare il fratello del compagno della capogruppo di Iv, Giulio Berruti

Alt di Palazzo Chigi all’emendamento al disegno di legge cybersicurezza depositato da Maria Elena Boschi nelle commissioni riunite Affari costituzionali e Giustizia. La norma prevedeva che il personale dell’Agenzia con un passato nelle forze armate e di polizia potesse «rientrare nel ruolo dell’amministrazione di originaria provenienza» e avere la possibilità di progredire in carriera anche per il periodo «fuori ruolo». Dopo essere stato approvato all’unanimità, però, l’emendamento ha subìto un brusco dietrofront. Questo perché, secondo quanto rivela Il Fatto Quotidiano, alcuni esponenti della maggioranza hanno sospettato un assist al colonnello Gian Luca Berruti, apprezzato investigatore della Guardia di Finanza ma anche fratello di Giulio, compagno di Boschi, a capo del Nucleo di progetto del Servizio Autorità e sanzioni all’Agenzia per la Cybersicurezza nazionale. Una tensione che ha portato al blocco dell’emendamento, determinato dal sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega ai Servizi, Alfredo Mantovano. La capogruppo di Italia Viva in Senato non l’ha presa bene. «Trovo che questo sia un modo di fare sbagliato, scorretto, che limita e in qualche modo anche mortifica il lavoro parlamentare», ha lamentato. Aggiungendo: «Credo che questi episodi poi portino ovviamente anche le opposizioni a non poter fare affidamento sul lavoro che viene fatto in Commissione».


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