Venezia, autista massacrato da dieci ragazzi per “divertimento”: «Ora ho paura di tornare al lavoro»

Secondo quanto ricostruito dai carabinieri sulla base delle testimonianze raccolte, si tratta di un gruppo di ventenni

L’incubo di Marco (nome di fantasia, ndr), autista di lunga data nella provincia di Venezia, è iniziato all’alba delle 4.30 dello scorso sabato mattina 25 maggio quando dieci ragazzi lo hanno brutalmente aggredito sull’autobus, prendendolo a pugni e mandandolo in pronto soccorso. «In 27 anni di servizio non mi era mai capitata una cosa del genere», racconta oggi l’autista a Il Gazzettino, che non nasconde il terrore di quando dovrà tornare in servizio. «Avevo appena preso servizio, erano le 4.30 del mattino, l’autobus che guidavo è la linea 5 che parte da Noale alle 4.40 e arriva alle 5 a Venezia. A inizio percorso, all’altezza dell’ospedale di Noale, sono saliti una decina di ragazzi, che probabilmente tornavano da una discoteca presente nei dintorni. Avevano un atteggiamento aggressivo fin dal momento in cui sono saliti; io non ho fatto assolutamente nulla per provocarli, ci mancherebbe, probabilmente avevano bevuto o erano in vena di fare bravate», inizia a ricostruire Marco.


L’aggressione

«Hanno iniziato a insultarmi dicendo che li stavo filmando, ma io stavo guidando, mica stavo usando il telefono. Sono rimasto calmo, non ho risposto e ho continuato a guidare», prosegue. Nonostante M.R. abbia mantenuto la calma e abbia continuato a guidare senza rispondere alle provocazioni, la situazione è rapidamente degenerata. Anche l’intervento di altri passeggeri a bordo non è stato sufficiente a placare la furia della banda. Ma qualcuno di loro sarebbe riuscito a firmare l’aggressione. «In tutto questo io stavo guidando, quindi avrei potuto anche perdere il controllo del mezzo, mettendo a rischio l’incolumità degli altri passeggeri», evidenzia l’autista a colloquio con Giulia Zennaro.


«Qui abbiamo un problema di baby gang»

Fortunatamente, nonostante le ferite subite, Marco è riuscito a fermare l’autobus in sicurezza e a far scendere tutti i passeggeri, mentre i suoi aggressori fuggivano a bordo di un’auto che li attendeva nelle vicinanze. «Non ricordo tutto con chiarezza, ho la memoria un po’ annebbiata per le botte prese, ma pareva quasi una bravata organizzata, avevano anche l’auto che li aspettava. Non so spiegarmi il motivo di tanta violenza, sinceramente; l’unica cosa che mi viene in mente è che si siano detti “Ma sì, facciamo anche questa per chiudere la nottata”», commenta il malcapitato, che ha ricevuto 8 giorni di prognosi per le lesioni al volto. «Qui a Noale abbiamo un problema di baby gang», aggiunge. Tuttavia, secondo quanto raccolto finora dai carabinieri, i responsabili sarebbero dei ventenni.

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