Tentano di rubare in casa di un macellaio, lui accoltella due ladri: uno è morto, l’altro è grave. Arrestato per omicidio

Il 50enne di Reggio Calabria è stato fermato con l’accusa di omicidio e tentato omicidio. Ancora ricercati altri due componenti della banda di ladri sorpresi a rubare in casa sua

In quattro erano arrivati in trasferta da Catania per derubare un appartamento alla periferia di Reggio Calabria. Ma mentre i ladri si trovavano in casa, il proprietario, un macellaio di 50 anni, li ha sorpresi e ha accoltellato due di loro. Il più grave, Alfio Stancapiano, 30 anni di Catania, era stato abbandonato ieri, 27 maggio, davanti all’ospedale Morelli ed è morto. L’altro ferito di 46 anni, anche lui catanese, aveva tentato di fuggire, ma arrivato a Messina si è fatto ricoverare in gravi condizioni. Ora si trova piantonato dai carabinieri. La polizia intanto ha identificato il terzo componente della banda, ricercato assiema al quarto ancora da identificare. Intanto il 50enne proprietario della casa presa di mira dai ladri è stato arrestato con l’accusa di omicidio e tentato omicidio. La sua casa è stata messa sotto sequestro, per permette ai carabinieri del Ris di Messina di svolgere tutti gli accertamenti necessari.


Il tentato furto e l’aggressione

Lo scorso lunedì la banda era arrivata a Reggio Calabria da Catania a bordo di una Fiat Punto. Una volta individuata la casa del macellaio, hanno forza la serratura di una porta laterale e si sono diretti verso la camera da letto. Insospettito dai rumori, il 50enne ha preso un grosso coltello di quelli che usa per lavoro e ha raggiunto il primo piano. Lì si è trovato davanti i quattro malviventi. È riuscito ad aggredirne due, mentre gli altri sono riusciti a scappare. Gli altri due, nonostante le gravi ferite inferte dal macellaio, sono poi riusciti a raggiungere gli altri per scappare a bordo dell’auto.


La fuga

I quattro della banda speravano di raggiungere Villa San Giovanni, per riuscire poi a imbarcarsi sul traghetto che li avrebbe riportati in Sicilia. Ma le ferite di Stancapiano erano troppo gravi. Perciò hanno cambiato strada e sono andati davanti all’ospedale reggino. A quel punto hanno abbandonato l’uomo, sperando di salvarlo. Qualche ora dopo però sarebbe morto. Il resto della banda ha raggiunto il porto, ha abbandonato l’auto e a piedi ha raggiunto l’imbarco dei traghetti, dove sono stati visti anche dalle telecamere di sicurezza. Il terzetto si è diviso a Messina, uno di loro ancora ferito è andato in ospedale. Degli altri due si sarebbero perse le tracce.

Foto 23285749 | Polizia Italia © Nicoleta Raluca Tudor | Dreamstime.com

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