Un drone rivela oltre 100 “balene” in prigioni sottomarine segrete

Sono almeno un centinaio i cetacei, genericamente definiti “balene” dalle fonti inglesi, che vivono in prigionia. Tenuti in pessime condizioni in vere e proprie prigioni sottomarine, sono destinati prevalentemente ai parchi acquatici cinesi

Storicamente le balene non se la passano proprio bene, a causa di una caccia che nonostante i divieti continua, soprattutto in Giappone, il quale ha recentemente annunciato la ripresa della caccia commerciale dal luglio 2019. Se non altro queste cose avvengono più o meno alla luce del Sole. Esiste invece un capitolo oscuro che riguarda diverse specie di cetacei catturati per scopi non proprio scientifici, con un serio rischio per l’ecosistema.


Balene o cetacei?

Nei siti di lingua inglese potrebbe capitarvi di vedere definiti come “balene” anche mammiferi marini che non rientrano in questo genere di animali, ad esempio i delfini o le orche, come spiega a OPEN il divulgatore di scienze naturali Willy Guasti. Gli anglosassoni distinguono tra “baleen Whales” (cetacei dotati di fanoni) e “toothed whales” (cetacei dentati, tra cui abbiamo i delfini, le orche e i beluga); ecco perché nei siti inglesi possiamo leggere di “balene”, anche se di fatto si tratta di due gruppi distinti, del resto “cetus”, da cui deriva il termine “cetaceo”, per i latini indicava proprio la balena.


Cetacei destinati ai parchi acquatici?

https://twitter.com/statuses/1060321001081311232

La storia ha cominciato a girare agli inizi di dicembre rimbalzando in diversi siti, con legittimi dubbi riguardo la sua veridicità. A svelarlo poi sarebbe stato un drone. Tuttavia la notizia è stata confermata recentemente da Snopes, uno dei più autorevoli siti di fact-checking al mondo. L’origine della notizia risale al 30 ottobre scorso, pubblicata sul quotidiano russo Novaya Gazeta, riguarda per la precisione due specie di cetacei.

«90 belughe e 11 orche, secondo quanto riportano le fonti, sono tenute in piccoli recinti che i giornalisti hanno soprannominato “prigioni delle balene”. Alcuni degli animali sono stati conservati lì dal luglio 2018 e molti sospettano che saranno venduti per l’intrattenimento in una fiorente industria dei parchi marini in Cina, come riportato dal The Telegraph: “Una balena come l’Orca può fruttare oltre 6 milioni di dollari nel fiorente settore dei parchi a tema oceanici nella vicina Cina.»

Animali tenuti in pessime condizioni

Le ultime conferme giunte ai debunker di Snopes hanno come fonte l’ambientalista russo Thomas Henningsen. Ancora il 19 dicembre questi cetacei risultavano prigionieri e tenuti in condizioni intollerabili. Si tratta al momento del più grande numero di animali marini tenuti prigionieri in recinti temporanei. Tutto questo nonostante una moratoria internazionale che consente la cattura solo a scopi scientifici.