Rilasciato Drouet, il volto dei gilet gialli: la polizia ha agito “politicamente”

di OPEN

Il fermo della figura mediatica del movimento antigovernativo aveva suscitato l’indignazione dei simpatizzanti

Éric Drouet, figura mediatica ed ex-portavoce dei gilet gialli, è stato rilasciato dopo un giorno di cella. Drouet era stato fermato il 2 gennaio in Rue Royale, tra Concorde e piazza della Madeleine, insieme ad altri contestatori, e dovrà rispondere di "organizzazione di una manifestazione non dichiarata".


Il camionista di 33 anni aveva lanciato un appello su Facebook esortando i simpatizzanti a ritrovarsi per quella che non sarebbe stata "una grande azione", ma qualcosa che avrebbe "sconvolto l’opinione pubblica.” Una cinquantina di persone si erano già riunite presso Place de la Concorde, già teatro di scontri tra i manifestanti e la polizia, per rendere omaggio alle dieci vittime e ai feriti del Movimento. 


 

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Drouet rischia una pena che può arrivare fino a sei mesi di prigione e una multa di 7.500 euro. Altri tre simpatizzanti, fermati mercoledì insieme a lui, sono stati rilasciati ieri.

Kheops Lara, l'avvocato di Drouet, ha definito il fermo "totalmente ingiustificato e arbitrario". Secondo Lara, il "crimine" commesso da Drouet sarebbe stato quello di aver "deposto delle candele sulla Place de la Concorde", e poi di "aver voluto riunirsi con alcuni dei suoi cari e dei suoi amici in un luogo privato, un ristorante, per chiaccherare". L'avvocato ha aggiunto che tutto è stato fatto "senza violenza, senza rabbia".

 

Drouet ha dichiarato al canale televisivo francese BFMTV che "tutto ciò che succede qui è politico" e ha denunciato la presenza insolita di alti ufficiali ad interrogarlo.

 "La polizia ha ricevuto quest'ordine per infangare l'immagine di Éric e quella del movimento", ha affermato interpellato da OPEN  Mathieu Blavier che, come Drouet, era stato scelto insieme ad altre sette persone tra i “portavoce” dei gilet gialli. Secondo Blavier, ventiduenne studente di diritto: "Con quest'azione volevano metterci a tacere, ma hanno prodotto l'effetto opposto: la situazione rischia di degenerare di nuovo."