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L’omaggio di Nature alle donne che hanno completato la tavola periodica

31 Gennaio 2019 - 00:10 Juanne Pili
Sono tante, hanno contribuito in modo decisivo al progresso dell'umanità, ma sono state dimenticate

Ci hanno aiutato a portare i primi esseri umani sulla Luna, si sono esposte alle radiazioni e hanno permesso ai lavoratori danneggiati da sostanze tossiche come il piombo di essere risarciti. Sono le donne che hanno contribuito a completare la tavola periodica degli elementi, entrando nella storia della chimica. Il 6 marzo la tavola realizzata da Mendeleev compirà 150 anni. Il chimico russo non fu certo il primo a cimentarsi nella grande opera di sistematizzazione degli elementi. Già un anno dopo la pubblicazione vennero individuati il gallio e il germanio. La scoperta confermò la predittività della tavola, che andrebbe attribuita a pari merito anche a Julius Lothar Meyer, il quale stilò una tavola simile. I nuovi elementi che vennero man mano scoperti si devono spesso al contributo di alcune scienziate, vere e proprie pioniere della tavola periodicaNature ha deciso di celebrarle. Salvo rare eccezioni sono state tutte affiancate da colleghi uomini, mariti o professori, tanto che – anche a causa della scarsa importanza data dai media e dalle università al contributo femminile – oggi è molto difficile separarle con certezza dai loro colleghi maschi.

Le pioniere della tavola periodica e il loro contributo

  • Marie Curie scopre il polonio e il radio  nel 1898, avviando i primi esperimenti sulla radioattività
  • Margaret Todd suggerisce l’uso del del termine “isotopo” nel 1913;
  • Stefanie Horovitz dimostra l’esistenza degli isotopi coi suoi esperimenti nel 1914;
  • Harriet Brooks scopre il radon nel 1901;
  • Lise Meitner scopre l’elemento 91 della tavola periodica (protoattinio) tra il 1917 e il 1918;
  • Ida Noddack scopre l’elemento 75 (renio) nel 1925. Nel 1934 suggerisce la possibilità che il nucleo degli atomi potesse scindersi, oggi la conosciamo come “fissione”, ma all’epoca non venne presa sul serio;
  • Marguerite Perey scopre l’elemento 87 (francio) nel 1939;
  • Carmen Brugger Romaní e Trinidad Salinas Ferrer lavorano assieme nello studio sui potenziali effetti per la salute del fluoro tra gli anni ’20 e ’30, eseguendo anche analisi sulla sua presenza nelle acque spagnole;
  • Reatha Clark King fu la prima scienziata afroamericana assunta al National bureau of standards (Washington Dc). Negli anni ’60 studia la combustione di miscele gassose come l’ossigeno e l’idrogeno, contribuendo non poco allo sviluppo dei razzi spaziali e ideando apparati e tecniche adottate poi dalla Nasa;
  • Alice Hamilton con le sue ricerche dimostra negli anni ’10 la tossicità del piombo e i suoi danni alla salute degli operai, costringendo le compagnie assicurative a risarcire i lavoratori;
  • Toshiko ‘Tosh’ Mayeda negli anni ’50 contribuì alla misurazione degli isotopi di ossigeno nelle conchiglie fossili, deducendo così le temperature degli oceani preistorici: questo metodo verrà esteso anche ai meteoriti.
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