Sessismo becero travestito da satira: cosa c’è dietro le offese all’ex assessora di Gorizia

Il caso della rivista «Serpentade» e del suo gestore contro Ilaria Cecot, diffamata e insultata per il suo legame con un politico leghista 

La Satira è un’arte sacra e va tutelata. Sono anni che online vari bufalari e diffamatori di professione si fanno scudo dietro alla presunta goliardia del riso, ma tutto ha un limite. Ilaria Cecot, ex assessore provinciale di Gorizia, è stata oggetto di pesanti attacchi e insulti per le sue posizioni politiche sull’accoglienza, allestendo e gestendo una tendopoli nella sua regione. Ma anche per essere stata per un periodo la compagna di vita di un leghista, un fatto inconcepibile e oggetto delle peggiori nefandezze. Questa volta non ci troviamo di fronte a un pseudoblog anonimo che si nasconde dietro la scusa del «sito satirico», ma di un personaggio che si autodefinisce «giornalista satirico» – pur non figurando tra gli iscritti all’ordine dei giornalisti – e che pubblica nel corso dell’anno alcune riviste cartacee sotto il nome di «Serpentade».


Lui si chiama Sergio Marini, personaggio ritenuto «goliardico» e conosciuto da anni nella zona per le sue rubriche «satiriche» presso pubblicazioni locali come La Cantada, la storica rivista umoristica della pro loco di Monfalcone, arrivata quest’anno alla sua 64^ edizione. Chiusa la collaborazione, anche a seguito di una denuncia per diffamazione che lo ha visto colpevole in primo grado – poi prescritta -, dopo un suo intervento per nulla satirico nei confronti di un’azienda locale, ha aperto la sua rivista «umoristica» dove si permette di usare un linguaggio pungente e borderline, superandolo fin troppo spesso e per questo collezionando altre condanne per diffamazione. Probabilmente non mancherà quella di Ilaria Cecot, dipinta come una prostituta che tiene in mano il «bastone leghista» del suo ex compagno. 


Una delle vignette contestate da Ilaria Cecot, infatti, la raffigura come una docente che tiene in mano il membro del suo ex compagno, raffigurato a sua volta con i pantaloni abbassati, accanto a una lavagna con la scritta «meglio la compagnia del manganello verde che ius soli». Insinuazioni, un chiaro dileggio sessista che implica un luogo comune maschilista e becero per il quale se un uomo e una donna con idee diverse si mettono insieme è lei a rinunciare alle sue idee.

Sessismo becero travestito da satira: cosa c'è dietro le offese all'ex assessora di Gorizia foto 4

La vignetta sessista.

Il personaggio va ben oltre la sola pubblicazione delle immagini nella sua «rivista», tanto che sui social la definisce «pezzente» e «psicopatica». Lo fa in un post Facebook dove si fa riferimento all’ex assessore e a un suo post dove racconta uno spiacevole episodio:

 Sono buonista e me ne pento !
Confesso i miei peccati: sono buonista, garantista e tollerante e me ne pento .
Questa mattina, entrando in Sala Dora Bassi, sull’uscio ho incontrato una persona che non stimo e non mi stima ma , sapendo che é diventato nonno , ho detto : Ti faccio i miei auguri. 
Risposta: Va , va pezzente!!! Davanti ad altre tre persone. Sto zitta, a stento. Vado a Grado a fare una intervista ed arriva dalla stessa clappa una minaccia. Ora si si si : sono buonista, ero buonista . Ma non lo sono più. 
Ho accertato tante cose, per politica e per amore. Adesso? No, adesso non sopporto più. Medio- Marini- Lisco- Bragagnolo , il faldone è pronto. Io non ho più paura ! Ho subito per mesi, ora basta. Sono una persona libera che non tollera minacce, offese ed intimidazioni. L’ ho fatto per troppo tempo ed ho sbagliato

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Christian Zuttioni, l’autore dell’insulto e gestore del sito IlMedio.org, non si è tirato indietro e ha rincarato la dose rispondendo mezz’ora dopo via Facebook. Così che ha attirato verso Ilaria il linciaggio social dove poi è intervenuto lo stesso Sergio Marini:

Christian Zuttioni: «Ci sono cose che fa IL MEDIO, e me ne assumo le responsabilità, ma se ti chiamo pezzente in mezzo ad una strada perché sei pezzente, lo faccio come CHRISTIAN ZUTTIONI. SALLO!!!!!!»

Sergio Marini: «Pezzente per la “signora” psicopatica mi sembra un complimento..»

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Parole che ripete, con maggior forza, in un altro post dove la definisce come «Povera imbecille», «Psicopatica ritardata» e non solo:

Cmq ..ho sbagliato.. L’ho cagata…la ormai ex donna accattivante, oggi ridotta a relitto tossico umano,ha poche armi fisiologiche per irretire personaggi affinché le diano la tanto anelata visibilità….

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Gli attacchi non sono recenti. Già nell’ottobre 2018 l’aveva descritta come «PSICOCECOT» in un post dove lascia qualche insinuazione e attacca, non agli stessi livelli, la nuova storia d’amore dell’ex compagno leghista:

IL “SALTO DELLA PASSERA” Dall’UltraSinistra al PD. Si sa che per “SALTO DELLA QUAGLIA”si intende il ,più o meno repentino,Cambio di Casacca Partitica.Nel nostro Caso non si tratta proprio di questo,ma quasi…. Eh si perchè il Salto c’è stato, non personalmente ma Via PASSERA!!!! Il Fenomeno NeoLEGHISTA dell’ora”GIUSTOPRIMADELLEREGIONALI”, ha Brutalmente Scaricato Colei che si sentiva già per amor immolata sull’altare matrimoniale leghista con la Reversibilità dei ca.10.000 € regionali:la PSICOCECOT,sempre autodichiaratasi ULTRACOMUNISTA!! La Subentrante Mary Fabbro, che, per il Vostro ilare sollazzo,è stata accolta in “Regione” proprio dalla stessa Cecot con,più o meno,la frase:”Bravo Amore,proprio una bella persona questa mia Amica”,è sorella del Sindaco PD di Farra,figlia del precedente Sindaco PD di Farra e madre del responsabile provinciale dei giovani PD.!! Ricordando inoltre il passato Comunista del CaroCALLO,mi vien da dire: “OCIO LEGA,CHE STO QUA VE FREGA”!!!!

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Non è la prima volta che il Marini si trova di fronte a dover rispondere dei suoi attacchi. Nel 2017 la «Serpentade» aveva dedicato un’intera pagina alla pro loco dei suoi ex colleghi de «La Contada» usando la mano pesante anche sui social, ledendo di fatto la sua reputazione e i suoi componenti. La condanna è di dominio pubblico dal mese scorso, gennaio 2019, e delinea di fatto quanto le cosiddette «battutine» e «goliardate» superino i limiti del buonsenso, andando sul personale con accuse infondate che poi diventano «verità» per chi legge il contenuto della «rivista» e del suo autore, dando il via alla gogna che va oltre ai social.

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La vignetta dove Ilaria è disegnata come una prostituta mezza nuda in pubblico con quella che sembra una siringa appesa nel fondo schiena.

Non ci sono dubbi che la condotta complessiva risulti evidentemente diffamatoria nei confronti di Ilaria Cecot, resta il discorso di come viene usata la satira e quali siano i limiti concessi, che esistono e vanno evidenziati. La satira stessa, al pari di qualsiasi altra manifestazione del pensiero, non può infrangere il rispetto dei valori fondamentali, esponendo la persona al disprezzo e al ludibrio della sua immagine pubblica.

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La descrizione del profilo Facebook di Sergio Marini, dove si definisce “giornalista satirico”, e il post dove definisce la Pro Loco “Mafioloco”

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