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Il Rettore di Tor Vergata Giuseppe Novelli rinviato a giudizio per istigazione alla corruzione

01 Marzo 2019 - 17:34 Redazione
Il caso nasce dal ricorso contro la nomina di due colleghi presentato da due ricercatori di Tor Vergata al Tar. Novelli prima avrebbe cercato di minacciarne uno per costringerlo a ritirare il ricorso mentre successivamente avrebbe cercato di convincere l'altro ricorrente a fare lo stesso promettendo utilità

Il rettore dell'Università di Tor Vergata, Giuseppe Novelli, è stato rinviato a giudizio per tentata concussione e istigazione alla corruzione in relazione ad alcune nomine considerate illecite. Il processo è stato disposto dal giudice per le udienze preliminari Chiara Gallo e si aprirà il prossimo 16 luglio davanti all'ottava sezione del Tribunale di Roma.

La vicenda che vedrà Novelli a giudizio nasce da un ricorso presentato al Tar da due ricercatori di Tor Vergata, Giuliano Gruner e Pierpaolo Sileri, i quali contestavano le metodologie poco cristalline utilizzate dal rettore dell'Università per il reclutamento di altri due colleghi.

Secondo il pubblico ministero Mario Palazzi, Novelli «abusando della posizione apicale rivestita ha compiuto atti idonei consistenti dapprima nel far pervenire, tramite altri accademici e personale dell'università, a Gruner i motivi del suo forte risentimento, quindi nel minacciarlo direttamente di compromettere irrimediabilmente il suo futuro professionale».

ll rettore, sempre secondo l'accusa, si sarebbe successivamente rivolto a Gruner, con espressioni del tipo «per i prossimi anni, per quel che mi riguarda, si cerchi un altro Ateneo. Finché faccio io il rettore lei qui non sarà mai professore… o ritira il ricorso oppure sparisca da qui».

Al Rettore è stato contestato il reato di istigazione alla corruzione nei confronti di Sileri perché, ha spiegato l'accusa, prospettò al ricercatore una serie di vantaggi professionali, tra i quali la nomina a professore associato e poi a ordinario, in cambio «della promessa di recedere da tutte le iniziative di tutela anche in sede giurisdizionale».

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