Primarie Pd, oggi il voto. I dati sull’affluenza fanno sperare i democratici
Un milione di votanti. È il traguardo a cui punta il Pd nel voto alle primarie iniziate questa mattina 3 marzo. Per ora l'affluenza fa ben sperare: code ai seggi a Milano, Roma, Bologna. Ma buona al momento anche l'affluenza in Toscana (dove alle 12 avrebbero votato 54 mila persone) Puglia, Emilia Romagna, Calabria e Piemonte. «Sono emozionato perché penso che quando migliaia e migliaia di persone partecipano insieme a una giornata come questa c'è solo da dire grazie ai tanti elettori che si mobiliteranno: serve una riscossa Democratica e penso che oggi questa risposta possa partire», ha commentato il candidato Maurizio Martina. «Bisogna vincere le Europee e le vinceremo. Arriveremo bene. C'e' uno spirito nuovo che ci manderà alle Europee», è invece il messaggio di Zingaretti.
Video Agenzia Vista / Alexander Jakhnagiev
Secondo i dati raccolti da YouTrend, il calo dell'affluenza alle primarie sarebbe meno accentuato di quanto previsto. Per il magazine digitale dell'agenzia Quorum in Toscana alle 12 avrebbero votato 53.869 persone contro le 81.784 del 2017 (-34%). Si rileva un'affluenza alta a Milano e nel Lazio. Sulla stessa linea sembrano i dati dell'Emilia Romagna sempre alle 12 i votanti nei 739 seggi gestiti da migliaia di volontari, sono stati 82.142, a fronte di 99.399 di due anni fa. Una flessione significativa, ma che dovrebbe comunque attestare la partecipazione al di sopra della soglia che, nelle ultime settimane, nel partito, si era ipotizzata per non parlare di un flop. Alle 13 nei 348 seggi allestiti in provincia di Milano hanno votato più persone del 2017. Più precisamente 43.128, cioè il 7,5% in più.
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I seggi hanno aperto questa mattina alle 8 dando il via alle primarie del Partito Democratico che eleggeranno il nuovo segretario. La sfida a tre è fra Nicola Zingaretti (presidente della regione Lazio), Maurizio Martina (reggente uscente) e Roberto Giachetti (che corre in ticket con Anna Ascani). Dalla consultazione usciranno anche i nomi dei membri dell'Assemblea nazionale, considerato il parlamento del Pd, composto da mille delegati, che verranno eletti in liste collegate ai candidati alla segreteria. Tecnicamente è proprio l'Assemblea a eleggere a maggioranza il segretario del partito: il candidato deve quindi ottenere la metà più uno dei membri del consesso, al di là delle percentuali ottenute nella consultazione nazionale. L'assemblea che eleggerà il prossimo segretario Pd è stata già convocata per il 17 marzo.
Video Agenzia Vista / Alexander Jakhnagiev
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Sulla consultazione aleggiano due ombre. La prima riguarda appunto l'affluenza: sotto il milione di partecipanti si tratterebbe di un sintomo di disaffezione non trascurabile per il Partito Democratico. Queste primarie dovranno poi fare i conti con il grande convitato di pietra: Matteo Renzi. Con l'ingombrante figura dell'ex presidente del Consiglio, che ha affermato che renderà noto il suo voto solo a urne chiuse, dovrà per forza di cose confrontarsi il nuovo segretario, chiunque sarà.
Calenda fa lo scrutatore e regala due ciambelle a Gentiloni
L'ex ministro dello Sviluppo economico, Carlo Calenda, in prima fila alle primarie del Pd fa lo scrutatore al gazebo di piazza del Popolo e spiega: «La politica si fa così, è un buon modo per incontrare i militanti e per partecipare alle primarie, è una bella cosa». Nel corso della mattinata, Calenda ha regalato all'ex presidente del Consiglio Paolo Gentiloni due ciambelle fritte con tanto di dedica a penna sulla busta di carta: «Daje Paolo, un po' di zuccheri».
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Prodi: «Non è un voto contro il Governo, è un voto per il cambiamento»
Come annunciato qualche giorno fa, anche l'ex presidente del Consiglio Romano Prodi ha votato alle primarie del Partito Democratico e non ha escluso di riprendere la tessera del Pd. Rispondendo brevemente alle domande dei cronisti, l'ex premier ha dichiarato: «Il corteo di ieri a Milano e il voto di oggi sono l'inizio del risveglio, anche se non li ho messi in relazione. Entrambi gli eventi appartengono alla necessità di unirsi di fronte a questo Governo. Quando Annibale e' alle porte, tutta Roma si riunisce: compreso Catone il Censore».
Secondo Prodi, però, il voto di oggi «non è un voto contro il Governo, è un voto per il cambiamento. Non si deve mai votare contro, si deve votare pro. Ma attenzione che se si continua così, il Paese va proprio in serie C o D, questa è la situazione che abbiamo». Infine, l'ex presidente del Consiglio ha sottolineato che, essendo «cambiati molto i tempi e i rapporti di forza, un milione di votanti sarebbe un ottimo risultato. Stasera vediamo a quale livello di vitalità è il Pd, decideranno le prossime ore».
Come si svolgeranno le primarie Pd
Si potrà votare nei circa 7 mila seggi presenti su tutto il territorio nazionale che saranno allestiti nelle sedi del Pd e nei gazebo nelle piazze. Per conoscere il seggio più vicino bisogna collegarsi al sito creato ad hoc per la consultazione.
Quando si vota
Chi vorrà, potrà esprimere il suo voto potrà farlo dalle ore 8 alle ore 20 del 3 marzo.
Chi può votare
Per avere diritto al voto, come nelle passate primarie, bisognerà presentarsi al seggio in possesso di un documento in corso di validità e della tessera elettorale. Esistono poi tre diverse liste per i giovani tra i 16 e i 18 anni, i votanti fuorisede e i cittadini residenti all'estero: l'iscrizione per queste categorie è scaduta il 25 febbraio. Per votare non è necessario essere iscritti al Partito Democratico, ma gli iscritti non sono tenuti a versare la quota di partecipazione di due euro. I non iscritti dovranno firmare una dichiarazione in cui si afferma di riconoscersi nei valori del Pd e di sostenerlo alle prossime elezioni politiche.
Come votare
Per esprimere la propria preferenza è necessario tracciare un unico segno su una delle liste collegate ai tre candidati alla segreteria.