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«Pena di morte per l’autista del bus è l’unica possibilità»: il post del coordinatore regionale di Forza Italia Giovani

21 Marzo 2019 - 11:33 Redazione
Angelo Francesco Dulbecco, ex consigliere comunale forzista di Imperia e attuale assessore comunale di Caravonica, non sarebbe nuovo a post provocatori su vicende di stretta attualità

Non utilizza mezzi termini Angelo Francesco Dulbecco, coordinatore regionale di Forza Italia Giovani, per commentare la mancata strage di San Donato Milanese. «La pena di morte per l’autista del bus è l’unica possibilità». ha scritto sul suo profilo Facebook l'ex consigliere comunale forzista di Imperia e attualmente assessore comunale a Caravonica.

Come racconta Imperiapost.it, Dulbecco non sarebbe nuovo a post tranchant su vicende di stretta attualità: Nel 2017, per esempio, commentando il caso di Dj Fabo – il ragazzo che ottenne il suicidio assistito in Svizzera – scrisse su Facebook: «Hitler almeno lo faceva gratis». Riempito di improperi per il post, Dulbecco decise di denunciare 102 persone colpevoli, secondo lui, di averlo insultato.

«Pena di morte per l'autista del bus è l'unica possibilità»: il post del coordinatore regionale di Forza Italia Giovani foto 1

Il post pubblicato nella serata del 20 marzo si riferisce alla mancata tragedia avvenuta ieri nel milanese. Dulbecco sostiene che al 47enne Ousseynou Sy, l'autista nonché dirottatore dello scuolabus pieno di bambini, andrebbe inflitta la pena di morte, definita «l'unica possibilità».

Sy è stato arrestato e al momento risulta accusato di strage e sequestro di persona e sui fatti stanno indagando gli inquirenti della procura di Milano. Secondo il procuratore Alberto Nobili, a capo del pool antiterrorismo, «la vicenda non va inquadrata in un episodio di terrorismo islamico» e Sy non era vicino a nessun «contesto radicalizzato o di stragismo islamico».

A scatenare la premeditazione dell'azione messa in atto dal 47enne sarebbero state le scelte sull'immigrazione dei vicepremier Luigi Di Maio e Matteo Salvini. Per tutto il viaggio, infatti, l'uomo avrebbe gridato ai ragazzi che la sua era un vendetta contro le morti del Mediterraneo e che queste sarebbero frutto delle politiche del governo Conte.

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