Torre Maura: fiamme e barricate contro i rom. Il comune cede alla barbarie: «Trasferiti altrove»

«È l’ennesima decisione calata dall’alto senza considerare le reali necessità degli abitanti del quartiere», dice Maria Vittoria Molinari dirigente di Asia-Usb

Urla, barricate, bidoni dati alle fiamme: la periferia di Roma si trasforma nuovamente in uno scenario da guerriglia urbana. A scatenarla è stato il trasferimento di alcune famiglie rom nel quartiere di Torre Maura, nella periferia Est di Roma. Il trasferimento all’interno della struttura di accoglienza in via dei Codirossoni era stato previsto dal Comune di Roma nel 2015, a seguito di una gara europea indetta dal Campidoglio. I residenti hanno percepito il trasferimento come «l’ennesima decisione calata dall’alto senza considerare le reali necessità degli abitanti del quartiere», dice Maria Vittoria Molinari, dirigente di Asia-Usb. «Qui abbiamo tanti problemi, prima c’erano gli africani, ora gli zingari, basta!», hanno urlato i residenti.


Ma la protesta contro «l’ennesima decisione calata dall’altro» è degenerata presto in un abisso di disumanità. Un gruppo di abitanti del quartiere ha iniziato a inveire contro i rom entrati nella struttura e contro la scorta della polizia in assetto antisommossa urlando loro: «Fate schifo!». Il gruppo si è poi accalcato intorno a un volontario che stava per consegnare dei panini ai nuovi arrivati. «Pure i panini gli portate! Devono morire di fame!», hanno urlato i residenti, che poi hanno fatto cadere i viveri e li hanno calpestati.


Come si sono svolte le proteste

Le proteste sono iniziate nel pomeriggio del 2 aprile. Le famiglie – per un totale di circa 70 persone – scortate dalla polizia, si sono trovate davanti diversi gruppi di residenti che, in segno di protesta, hanno iniziato a creare barricate, e che hanno rovesciato e mandato a fuoco i cassonetti. Tra i presenti, anche alcune figure legate a Casapound, guidate da Mauro Antonini, che hanno assicurato: «Siamo pronti a ergere delle barricate contro la sostituzione etnica». «Le proteste di oggi sono del tutto prive di fondamento», ha riferito poi Francesca Danese, portavoce del Forum del Terzo settore del Lazio. «Queste famiglie hanno delle gravi fragilità sociali. Questi atti di intolleranza sono figli del clima di odio che certa cattiva politica sta alimentando nel Paese».

Il Comune di Roma cede: «Rom trasferiti altrove»

Dopo un lungo vertice in Campidoglio, il Comune di Roma ha deciso di trasferire altrove gli ospiti della struttura. «Da oggi la Sala operativa sociale del Campidoglio inizierà a svuotare il centro – ha detto il minisindaco del Municipio VI Roberto Romanella – non eravamo stati informati di nulla. C’è stato un grave difetto di comunicazione (col Comune, ndr), non deve più accadere».

Foto copertina Ansa | Cassonetto in fiamme