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Lori Lightfoot è il nuovo sindaco di Chicago: donna, afroamericana e apertamente omosessuale

03 Aprile 2019 - 10:17 Redazione
Lori Lightfoot non è uomo, né bianca, né eterosessuale, ed è stata eletta alla guida della terza città d'America. In cima alla sua agenda: la lotta alle disuguaglianze sociali e razziali 

Per la prima volta nella storia, il sindaco di Chicago sarà gay, donna e afroamericana. Una prima storica in questa città marcata dalle disuguaglianze sociali, la lotta tra polizia e minoranze e la violenza da arma da fuoco.

Lori Lightfoot, 56 anni, è un'ex-procuratrice federale che ha diretto una commissione di sorveglianza sulle attività della polizia. Ha vinto con un largo margine sull'avversaria Toni Preckwinkle, anch'essa democratica, aggiudicandosi il 74% dei voti.

Dal 1837, Chicago ha visto un solo sindaco donna e un solo primo cittadino afroamericano. La città è diventata ora il più grande centro urbano d'America a essere guidato da una donna . Lightfoot è anche la prima persona omosessuale alla testa di questa città di 2,7 milioni di abitanti, la terza del paese.

Il nuovo sindaco di Chicago è donna, afroamericana e apertamente omosessuale. Una prima storica foto 1

Lori Lightfoot festeggia con la figlia Vivian e la moglie Amy 

Lightfoot ha condotto una campagna fortemente progressista, incentrata sulla riduzione delle disuguaglianze sociali e razziali. I quartieri sud e ovest della città sono poveri, abitati per la maggior parte da una popolazione nera e isolati dal centro finanziario al nord della città, che ha beneficiato di programmi di sviluppo economico. Nel 2018 sono stati registrati 550 omicidi, più di quanti ne sono avvenuti a New York e Los Angeles messe insieme.

«Insieme, possiamo rendere Chicago un luogo dove il tuo codice di avviamento postale non determina il tuo destino», ha affermato Lightfoot. In un'intervista al New York Times, Kimberly Smith, nata e cresciuta nella difficile zona sud di Chicago, ha affermato che questa elezione segna una svolta nelle storia della città: «Nulla di personale, ma Chicago non è più un club privato per ragazzi», e ha aggiunto, «mi sento più forte».

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