Preside insultata con una scritta sul muro. Gli studenti la “oscurano” con i post-it: «Mi sono commossa»

Due offese, pesanti, nei confronti della dirigente dell’istituto comprensivo Cavalieri, nel cuore di Milano. Gli studenti non hanno perso tempo e hanno reagito con creatività e affetto: un esempio che, dagli episodi peggiori, possono venir fuori i valori della civiltà

La sera del 1° aprile qualcuno ha avuto l'idea di macchiare il muro della scuola media Cavalieri di Milano con due scritte, due insulti pesanti rivolti alla preside. La mattina dopo, alunni e docenti si sono trovati davanti il nome di Rita Patrizia Bramante con due epiteti offensivi.


Nonostante l'indignazione generale, l'attività didattica è iniziata regolarmente. A un certo punto della mattinata, qualcuno ha bussato alla porta della dirigente: era una delegazione di studenti. «Preside, venga fuori, dobbiamo farle vedere una cosa». Poi la sorpresa che è valsa all'istituto comprensivo Cavalieri la notizia sulle pagine dei giornali.


Preside insultata con una scritta sul muro. Gli studenti la

Rita Patrizia Bramante, dirigente dell'Istituto comprensivo Cavalieri di Milano

Preside, perché l'hanno trascinata fuori i ragazzi?

«Ho pensato subito che si trattasse di un'altra bravata. Non volevo nemmeno vederla, sono gesti che lasciano il tempo che trovano. Poi gli alunni hanno insistito così tanto e sono andata a vedere».

Preside insultata con una scritta sul muro. Gli studenti la

E ha trovato la sorpresa.

«Non nascondo che mi sono commossa quando ho visto i due insulti della mattina coperti da una marea di post-it. I singoli studenti, le classi, i docenti avevano scritto dei messaggi per prendere le distanze dall'accaduto. Frasi piene di affetto, ecco la parola che mi porterò dietro dopo questa vicenda è affetto».

Preside insultata con una scritta sul muro. Gli studenti la

Si è data una spiegazione per quei due insulti pesanti?

«In una carriera da dirigente scolastica lunga 15 anni è la prima volta che mi accade qualcosa del genere. Non voglio enfatizzare l'episodio, davvero. La cosa che bisogna evidenziare è la risposta dei ragazzi: un esempio pregevole di cittadinanza attiva. Ogni anno nell'istituto firmiamo con tutti un patto di rispetto reciproco che prescinde da età, etnia, credo religioso e ruolo. Vedere che i ragazzi hanno reagito così, è un segno che la scuola funziona».

Preside insultata con una scritta sul muro. Gli studenti la

Una sollevazione spontanea.

«I genitori mi hanno fatto arrivare una lettera di solidarietà. Uno di loro ha fatto un esposto alla procura. Quando poi la lettera è stata letta dai docenti nelle classi molti ragazzi si sono messi a piangere, considerate che è un istituto comprensivo: gli alunni entrano a 6 e escono a 13 anni dal Cavalieri, è inevitabile che si crei un legame affettivo. Tutta questa solidarietà di rete sociale è un esempio molto bello, testimonianza di affetto e di civiltà».

Preside insultata con una scritta sul muro. Gli studenti la

Dalle istituzioni?

«L'assessore all'Educazione del Comune di Milano Laura Galimberti, che il 31 marzo aveva visitato la nostra scuola, si è impegnata personalmente per far ripulire il muro con i fondi comunali».

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E i ragazzi si sono fermati ai post-it?

«Macché, è diventata una processione di affetto in presidenza. Adesso anche la porta del mio ufficio è tappezzata di post-it. Una ragazza particolarmente brava nel disegno in una sola notte ha fatto un dipinto del muro zeppo di bigliettini e me l'ha regalato. Ancora, una classe mi ha preparato una torta. Credetemi, la reazione positiva di 450 ragazzi delle scuole medie riempie il cuore: non è facile lavorare nell'istruzione in Italia, ma i ragazzi ripagano tutti i sacrifici».

Preside insultata con una scritta sul muro. Gli studenti la

Una reazione non solo positiva, ma anche creativa.

«Esatto, alcune frasi sui post-it sono bellissime, hanno un taglio poetico e trasmettono con energia messaggi di fiducia, di speranza. Trasudano di quei valori che la scuola quotidianamente cerca di trasmettere. Adesso stiamo pensando a un lavoro per non perdere tutta questa bellezza e questa dimostrazione che la civiltà insorge spontaneamente quando si tocca il fondo. Vogliamo conservare questo momento: dagli insulti, come dal letame, nascono i fiori».

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