Più di 20 anni di stragi nelle scuole. Cosa è cambiato?

di OPEN

L’America è sotto attacco. Non è la Russia, la Cina o un’altra potenza straniera a minacciarla. L’attacco proviene dall’interno: giovani, uomini e donne, che scelgono di impugnare le armi contro i propri concittadini. Un’epidemia di violenza che ha contagiato anche le scuole. E non dà segno di volersi arrestare

L'amministrazione Obama verrà ricordata anche per le lacrime del Presidente che piange i mortidopo il massacro avvenuto nella scuola elementare di Sandy Hook nel 2012, e per la sua impotenzadi fronte al Congresso a maggioranza repubblicanache si è opposto all'idea di implementare nuove politiche per regolare l'acquisto di armi d'assalto.


Armi ideate per il campo di battaglia, per la guerra, non certo per la vita cittadina.Il braccio di ferro tra democratici e repubblicani, tra le lobby delle armi come il National Rifle Associatione chi, come i genitori delle vittime, predica una regolamentazione più severa del commercio e della vendita delle armi, fa parte della storia di ogni amministrazione americana dagli anni '60 del novecento ad oggi.Nel 2017 quasi 40,000 persone hanno perso la vita: il numero più alto dal 1968.


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Open | La storia delle leggi sulle armi negli Stati Uniti d'America

Le misure adottate dalla politica americana nel corso degli anni

Più volte nel corso degli anni la politica ha tentato di reagire. Ci aveva provato Bill Clinton nel 1993, riuscendoci. Prima erano stati introdotti i controlli dei precedenti penali (background checks), poi era stata bandita la vendita di armi d’assalto per dieci anni. Ci aveva provato Barack Obama dopo Sandy Hook, appunto, fallendo.

Non sempre i Presidenti americani hanno agito nel diretto interesse dei cittadini. Memorabile la decisione durante la presidenza di George W. Bush di vietare che i nomi delle compagnie produttrici di armi da fuoco venissero menzionati nelle cause civili indette per conto delle vittime delle sparatorie.

È cambiato qualcosa nell'era Trump?

Con Donald Trump nella Casa Bianca non ci sono più state iniziative per rivedere le leggi sul commercio d’armi a livello federale. Ma negli ultimi mesi alcuni Stati hanno cominciato a reagire. A partire dalla Florida.

Dopo i fatti di Parkland, in cui morirono 17 persone, è stata alzata l’età legale per l’acquisto di armi dai 18 ai 21 anni. Non certo una rivoluzione, ma quantomeno un passo nella giusta direzione. Ricordando i bambini e i ragazzi di Marjory Stoneman Douglas High School.

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