L’epidemia di Aids è finita per sempre?

Uno studio pubblicato sulla prestigiosa rivista scientifica The Lancet dimostra che i farmaci annullano il rischio di trasmissione 

Uno studio rivela che gli uomini che hanno contratto il virus HIV, ma lo controllano tramite le medicine, non sono più infettivi. Il rischio per il partner sessuale sarebbe quindi uguale a zero, anche in situazioni di sesso non protetto. Questo studio, pubblicato sulla rivista scientifica The Lancet, dimostra che se tutti i malati di HIV seguissero il trattamento antiretrovirale, non ci sarebbero nuove infezioni. Altri studi avevano già dimostrato che lo stesso vale per le coppie eterosessuali.


La ricerca è basata su 1.000 coppie europee in cui uno dei partner è affetto da HIV e sta assumendo medicinali per curare il virus. Nonostante le coppie avessero rapporti sessuali non protetti, il virus non è stato trasmesso al partner in nessuno dei casi studiati. Solo 15 uomini hanno contratto il virus nel periodo di osservazione, ma il test del DNA ha svelato che il contagio è avvenuto tramite rapporti sessuali con partner esterni alla coppia, affetti da HIV ma che non stavano assumendo medicinali.


Questo studio dimostra che quando la carica virale non è rilevabile, il rischio di trasmissione tra uomini gay è uguale a zero. Un risultato che «può mettere fine all’epidemia dell’HIV evitando la trasmissione del virus e demolendo lo stigma e la discriminazione che colpiscono le persone affette da HIV» ha commentato Alison Rodgers dell’ University College London, co-coordinatrice delle ricerca. E ha aggiunto: «Quello che è necessario fare adesso è assicurarsi che tutte le persone affette da HIV abbiano accesso ai test e ai trattamenti che rendono la carica virale non rilevabile».

Nel 2017, c’erano 40 milioni di persone al mondo affette da HIV: di queste, 21.7 milioni assumevano una cura antiretrovirale. Secondo il Centro operativo Aids, nel 2017, sono state riportate in Italia 3.443 nuove diagnosi di infezione da Hiv: 5,7 nuovi casi per 100.000 residenti. La maggioranza delle nuove diagnosi è attribuibile a rapporti sessuali non protetti (84,3%), di cui 45,8% eterosessuali e 38,5% omosessuali.

Leggi anche: