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Tav: la Lega accelera, i No-Tav invocano la resistenza e attaccano il M5s

28 Maggio 2019 - 22:33 Valerio Berra
«Il Movimento 5 stelle ha pagato la mancanza di decisione e di risultati, sul Tav come sul resto», scrivono i No-Tav

«Le forze a favore della Tav hanno preso l’80-85% . Se fosse stato un referendum l’esito mi pare chiaro». Dai primi exit poll Matteo Salvini ha chiarito subito la sua posizione. La vittoria del centrodestra in Piemonte avrebbe voluto dire solo una cosa sulla Tav: avanti. E ora i No Tav accusano i suoi alleati di governo, quel movimento Cinque Stelle che aveva fatto della lotta a questa grande opera una sua bandiera.

Ora quella vittoria si è concretizzata. La coalizione formata da Forza Italia, Lega e Fratelli d’Italia ha vinto con il 49,85% dei voti, assicurando ad Alberto Cirio la presidenza della giunta regionale piemontese. Anche lui si è schierato subito a favore della grande opera: «La Tav si farà senza se e senza ma».

Le frasi di Salvini e del neo governatore del Piemonte hanno riacceso lo scontro politico. Il ministro delle Infrastrutture, Danilo Toninelli, ha ridimensionato le aspettative del vicepremier leghista: «Dopo il voto non cambia assolutamente nulla. I dossier che riguardavano il mio ministero vengono gestiti oggi come venivano gestiti prima delle elezioni europee».

Il movimento No-Tav si sgancia dai Cinque Stelle

Salvini accelera, il M5s frenail movimento No-Tav è tornato a farsi sentire: «Sapevamo che i nodi sarebbero venuti al pettine. A giudicare dalla dichiarazioni post voto, il Tav si annuncia già da ora come il principale terreno di scontro e di resistenza, anche contro l’avanzata di Salvini».

Sul portale Notav.info è stato pubblicata una nota intitolata Le elezioni e i No Tav. Qui segna un netto distacco da quel Movimento 5 Stelle che fin dalla sua fondanzione aveva sposato questa causa. Lo aveva detto anche Roberto Fico: «Eravamo No Tav prima di essere M5S. È una battaglia identitaria».

Oggi invece, sul loro sito, i No Tav spiegano: «Il Movimento 5 stelle ha pagato la mancanza di decisione e di risultati rispetto alle aspettative create, sul Tav come su tutto il resto. E su questo tema, il voto in Valle rispecchia la completa indipendenza del movimento, che non firma cambiali in bianco con nessuno».

Dei segnali, chiari, c’erano già stati. Solo agli inzi di aprile 2019 Alberto Perino, uno degli storici portavoce No Tav, aveva attaccato i Cinque Stelle: «Toninelli diceva che “qualunque avanzamento dei lavori del Tav sarebbe stato considerato un atto ostile”. Invece ha lasciato andare avanti gli appalti. Sono deluso dai grillini pavidi e inesperti».

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