Fca, saltano le nozze con Renault. Governo francese: «Le trattative potrebbero riprendere»
Il cda di Fiat Chrysler Automobilies, presieduto da John Elkann, ha «ritirato con effetto immediato la proposta di fusione avanzata a Renault». Lo rende noto Fca in una nota. Nessuna rottura con Renault, le intenzioni di Fca non mutano anche se, al momento, le nozze saltano: «È divenuto chiaro che in Francia non vi sono attualmente le condizioni politiche perché una simile fusione proceda con successo». Il cda di Renault, riunitosi alle porte di Parigi, dopo sei ore di discussione, ha fatto sapere di «non essere in grado di prendere una decisione a causa dell’auspicio espresso dai rappresentanti dello Stato francese di rinviare il voto a un consiglio ulteriore».
Il ministro francese dell’Economia Le Maire «prende atto» della decisione di Fca: «Dalla presentazione dell”offerta – si legge in una nota – lo Stato azionista di Renault al 15,1%, l’ha accolta con apertura e ha lavorato in modo costruttivo con le parti». Un accordo era stato trovato su tre delle quattro condizioni chieste dalla Francia (quindi tutela dei siti industriali e del lavoro, la governance, la partecipazione al progetto sulle batterie elettrice franco-tedesco e il pieno coinvolgimento dell’alleanza con Nissan) ma «restava da ottenere il sostegno esplicito di Nissan».
Il ministro del Bilancio Gerald Darmanin ritiene che si tratti soltanto di uno stop temporaneo e che il negoziato possa ripartire presto. Per il titolare del Lavoro Muriel Penicaud è normale che il cda di Renault sia «esigente» e che, quindi, abbia chiesto «diverse settimane» per analizzare l’operazione. Il ministro si è detto anche «molto contento che ci sia un’industria un po’ patriottica che faccia attenzione agli interessi francesi». Prudente il commento del vicepremier italiano Luigi Di Maio a “Radio Anch’io”: «Questo dimostra che quando la politica cerca di intervenire nelle procedure economiche non sempre fa bene. Poi non mi esprimo ulteriormente, perché se Fca Chrysler ha ritirato la proposta non ha visto la convenienza o altro».
L’atteggiamento ostile di Nissan
La decisione è stata presa a seguito del nuovo rinvio chiesto dalla casa francese dopo il pressing del governo di Parigi. Quest’ultimo avrebbe chiesto maggiori garanzie sulla governance, sul futuro degli stabilimenti in Francia e dei lavoratori, così come chiesto dal sindacato Cgt, non favorevole alla fusione. A pesare anche la posizione di due rappresentanti di Nissan che, nel cda di Renault, secondo il Wall Street Journal, avrebbero ritirato l’appoggio alla proposta di fusione. Intanto a Wall Street il titolo Fca perde il 3,71% mentre Renault segna un -7%.
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