Il nuovo partito di Renzi parte male, Ingroia lo accusa di plagio: «Azione Civile è mio»

«Non si è mai visto un tentativo di furto come questo», dice l’ex magistrato. «Come partenza mi sembra un po’ patetica»

«Azione civile di Renzi? Ma quella è la mia sigla…». Antonio Ingroia accoglie così, con un pizzico di ironia, la notizia del nuovo partito che vorrebbe fondare Matteo Renzi, ex segretario del Partito Democratico. A frenare gli entusiasmi di una rinascita post-dem firmata Renzi ci pensa l’ex magistrato siciliano, che in un’ intervista a Repubblica rilasciata dall’America Latina rivendica la paternità della sigla e definisce quello di Renzi un «tentativo di furto».


«Non ci posso credere», dice. Dopo la brutta performance alle elezioni del 2013 di Rivoluzione civile, Ingroia decise di sciogliere Rivoluzione civile e di continuare con Azione civile, registrando il simbolo davanti a un notaio. «Il movimento politico Azione civile esiste fin dal 2013 quando venne costituito davanti a un notaio, nel momento in cui decisi di entrare in politica per candidarmi poi sotto il simbolo di Rivoluzione civile, che era una sigla collettiva, di cui facevano parte la stessa Azione civile, l’Idv di Di pietro, i Verdi di Bonelli e Rifondazione comunista», ricorda Ingroia.


E Azione Civile esiste e resiste: «Forse Renzi non lo sa – dice Ingroia – ma nel 2015 Azione civile partecipò alle elezioni Europee, fondando, di nuovo davanti al notaio, assieme a Rifondazione comunista, la coalizione Altra Europa con Tsipras, che ha avuto suoi rappresentanti al Parlamento europeo, anche in nome di Azione civile. Inoltre lo statuto di Azione civile è depositato presso la Commissione parlamentare sulla trasparenza degli statuti dei partiti e dei movimenti. Tant’è che sono stato convocato per apportare delle modifiche allo statuto. Cosa che è stata fatta».

Un movimento vivo e vegeto che sta lavorando a «un progetto politico in vista della imminente competizione elettorale con un appello a tutti i movimenti civici, antimafia e anticorruzione nazionali, nonché ambientalisti, per presentare una lista civica nazionale per proporre un’alleanza a M5S e sottrarlo all’abbraccio mortale di Salvini prima e di Renzi oggi». Nessuna possibilità per l’ex premier, dunque, di far propria la dicitura. «Innanzitutto l’ex premier non ha fantasia perché nella storia non si è mai visto un tentativo di furto come questo. Renzi vuole costituire un nuovo partito e non trova di meglio che usurpare quello di un partito già esistente, peraltro extraparlamentare, e con un orientamento che certo non si confà alle sue idee. Come partenza mi sembra un po’ patetica».

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