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Cagliari, il video del ragazzo che picchia il coetaneo perché “gay”: non è un caso di omofobia

16 Ottobre 2019 - 16:18 David Puente
I due ragazzi sono stati oggi presso la sede della Polizia Postale per smentire le accuse di omofobia

In queste ultime ore sta circolando un video dove un giovane prende a pugni un coetaneo che, secondo le narrative proposte online, sarebbe omosessuale. Un caso di omofobia? Ecco il post Facebook che avrebbe reso virale il tutto, di cui riporto fedelmente il testo:

Maledetti maledetto picchialo solo perché gay ti devi vergognare tu No lui io mi vergognerei di avere un figlio delinquente assassino è drogato e maleducato trattare male perché è gay vergogna Se fossi mio figlio ti farei passare io la voglia ti metterei in piazza è ti farei trattare come tu tratti questo povero ragazzo Solo perché gay Vergognati tu che di sicuro delinquenti come te farrai una brutta fine queste persone fanno male a nessuno

Il post Facebook che ha reso virale il video.

In una delle segnalazioni ricevute viene citato un articolo del sito Nonegrindr.it che riporta sia il primo post Facebook – che è stato rimosso – che le dichiarazioni degli amici dei due ragazzi di Cagliari:

In mezzo a fiumi di messaggi di persone indignate per quelle immagini, iniziano però ad apparire delle segnalazioni di amici e conoscenti delle persone che compaiono nel video, che avvertono che non si tratta di omofobia.

La condivisione del video nella pagina Coming. Lo screenshot è stato censurato da Open.

Secondo le testimonianze rilasciate dagli amici, le motivazioni del gesto riguarderebbero «la fidanzata» di uno dei due. La vittima avrebbe compiuto, secondo il racconto, un gesto poco corretto nei confronti della ragazza. In ogni caso smentiscono l’omosessualità del ragazzo.

L’articolo di Notizie.it condiviso nella relativa pagina Facebook. Screenshot censurato da Open.

La Polizia Postale smentisce la versione omofoba

Consapevole dell’attenzione mostrata dalla Polizia Postale per i video che riguardano i minori, ho contattato la sede di via Simeto – come ha fatto anche L’Unione Sarda – venendo a sapere che i due ragazzi sono stati ascoltati proprio oggi dagli agenti insieme ai loro genitori. Entrambi sui 17 anni, quindi ancora minorenni, hanno smentito la storia dell’omofobia e l’atto violento, avvenuto a luglio di quest’anno, era nato per questioni di interessi nei riguardi della ex ragazza dell’aggressore. Ciò conferma di fatto la versione raccontata dal sito Nonegrindr.it.

Il video è giunto insieme alla narrativa diffusa anche negli ambienti politici sensibili al problema dell’omofobia. Screenshot censurato da Open.

Non era stata presentata alcuna denuncia per i fatti avvenuti a luglio 2019, la storia doveva finire e chiudersi in quel periodo. Il video è circolato in qualche modo, ma soprattutto è diventato virale mostrando i volti in chiaro di dei due protagonisti e di altri presenti sul posto, tutti minorenni. Entrambi i ragazzi si sono sentiti a disagio nel veder circolare un video che, di fatto, non doveva circolare e con la narrativa dell’omofobia.

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