Germania, la città di Dresda dichiara lo “Stato d’emergenza nazista”

Alla base della scelta, «atteggiamenti e atti antidemocratici, antipluralisti, contrari all’umanità e di estrema destra che arrivano fino alla violenza che a Dresda emergono sempre più forti»

Il consiglio comunale di Dresda, cittadina della Germania, ha proclamato lo “Stato d’emergenza nazista” attraverso una delibera votata dalla maggioranza dei consiglieri, tra cui i Verdi, i post-comunisti (Linke), i Liberali (Fdp) e i socialdemocratici (Spd). Una decisione che non ha però trovato il plauso del Partito cristianodemocratico (Cdu) – il partito della cancelliera Angela Merkel- che lo ha definito «puramente simbolico» e «lessicalmente sbagliato», criticandolo. La scelta del consiglio comunale fa riferimento ad «atteggiamenti e atti antidemocratici, antipluralisti, contrari all’umanità e di estrema destra che arrivano fino alla violenza e vengono apertamente alla luce a Dresda in maniera sempre più forte». «Abbiamo un problema nazista a Dresda e dobbiamo fare qualcosa al riguardo», ha dichiarato Max Aschenbach, consigliere di Die Partei – il partito politico fondato da Martin Sonneborn e Thomas Hintner, redattori della rivista satirica tedesca Titanic.


La misura sembra, tra le altre cose, voler arginare l’attività politica dell’organizzazione Pegida – acronimo della frase che, tradotta dal tedesco, significa: «Europei patrioti contro l’islamizzazione dell’Occidente» – istituita nel 2014, di natura populista di destra, anti-islamica, xenofoba, razzista e fondata proprio nella cittadina della Sassonia. Inoltre, il consiglio comunale, con la dichiarazione dello stato d’emergenza, invita la cittadinanza a rafforzare una cultura democratica, a proteggere le minoranze e i diritti umani e ad aiutare le vittime della violenza di destra.


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