Renzi spiazza ancora: su Ilva ha ragione Conte, se Arcelor scappa deve pagare, non ha diritto al ritiro

di OPEN

Se l’azienda vuole ritirarsi, dice Renzi ai suoi, si chiami chi arrivò secondo nella gara internazionale

Molti erano già pronti al copione già noto: Renzi che di nuovo piccona il governo di cui pure fa parte Italia Viva, Renzi che contesta Conte, Renzi che ricorda «quando c’ero io…». Invece l’ex premier stavolta spiazza tutti, e di fronte al fuoco incrociato contro il governo, e a favore della compagnia franco indiana, si schiera con Conte, senza sfumature.


Dice ai suoi Renzi: tra le istituzioni e una multinazionale che pretende di non avere vincoli sociali, si sta sempre dalla parte delle istituzioni. E comunque nel caso di Ilva non esiste il diritto di ArcelorMittal di esercitare il recesso «per colpa del parlamento o dei giudici di Taranto».


Vogliono ritirarsi? Paghino per intero la penale, e si chiami chi arrivò secondo nella gara internazionale (il gruppo Jindal). Ma non si dica che io faccio il tifo per questi, aggiunge Renzi davanti ai suoi deputati. «Per me la strada maestra è il ritorno di Arcelor Mittal, di fronte magari a nuove garanzie, compreso il ripristino dello scudo penale, ma non con la pistola puntata alla tempia del governo. Come sapete Giuseppe Conte non è il mio premier preferito, ma stavolta ha ragione lui, torto i franco-indiani, e ancora più torto Calenda e Salvini, che fanno ormai opposizione allo stesso modo, sparandola grossa: solo che anche in questo il leghista è più abile…».

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