Mondiali di Atletica, chi è Assunta Legnante. L’atleta non vedente al suo quarto oro nel lancio del peso

Con la vittoria del suo quarto mondiale, l’atleta napoletana ha conquistato anche il pass per la partecipazione alle Olimpiadi di Tokyo

Lione, Doha, Londra e ora Dubai. Quattro medaglie, quattro campionati mondiali, e quattro ori. Sono i risultati stratosferici di Assunta Legnante, che ieri, venerdi 8 novembre, ha conquistato l’ennesimo titolo iridato nella prima giornata dei mondiali paralimpici di atletica leggera in corso negli Emirati Arabi Uniti. È stata lei, la capitana delle squadra azzurra a portare a casa il primo oro per l’Italia e il quarto consecutivo della sua carriera.


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Verso Tokyo 2020

La campionessa azzurra ha firmato il quarto sigillo iridato nella sua carriera da lanciatrice F11, e ha guadagnato il pass per le Paralimpiadi di Tokyo 2020. Non c’è stata storia in gara per le 12 avversarie non vedenti e ipovedenti: Legnante si è imposta con un lancio da 15,83 metri, la migliore prestazione stagionale. «Era d’obbligo riconfermare il titolo mondiale per la quarta volta, ed è importante aver portato a casa uno slot», ha detto l’atleta azzurra. «Da capitano, ho dato l’esempio agli altri ragazzi che ora dovranno fare anche meglio. Sono sette anni che non perdo, il presente è qui. Dedico questa medaglia a me, perché quest’anno ho ricominciato ad amarmi». Per i Mondiali l’atleta napoletana ha indossato la nuova mascherina portafortuna con l’immagine degli occhi dell’Uomo Tigre: «Ora la posso portare a Tokyo da campionessa mondiale, è un omaggio al Giappone. Lì voglio vincere il mio terzo titolo paralimpico».


La carriera dell’atleta napoletana: dal buio alla luce

Assunta Legnante non perde una gara dal 2012, sette anni di successi che l’hanno vista trionfare sia in Italia, che all’estero, tra europei, mondiali e Olimpiadi. Una delle figure più vincenti dello sporto paralimpico mondiale. Ma non solo. Un esempio per tutti e per tutte. Uno spirito di resilienza coronato da traguardi che l’hanno vista combattere con un nemico che si porta dietro dalla nascita: un glaucoma congenito. Già, perché nel 2007 Assunta Legnante aveva vinto gli europei indoor di Birmingham come atleta normodotata. Due anni più tardi è arrivato il buio, è l’anno in cui la lanciatrice del peso perde la vista. Smettere di lanciare? Non se ne parla. L’atleta di Frattamaggiore, in provincia di Napoli, torna sulla pedana e tre anni più tardi, ai campionati italiani assoluti paralimpici di atletica leggera, trova il record del mondo nel getto del peso, nella categoria F11-12, con due lanci da 13,24m e 13,27m. Un’annata che la vedrà trionfare anche alle Olimpiadi di Londra.

Da allora Legnante non si è mai fermata, infilando una serie di risultati mostruosi: prima il doppio oro ai mondiali di Lione e di Doha, poi la riconferma del titolo olimpico a Rio e ora l’ennesimo titolo e l’ennesima partecipazione alla competizione a cinque cerchi. «Di lei ho sempre apprezzato la forza d’animo e l’aver continuato a gareggiare, senza essersi mai arresa, anche dopo che il glaucoma congenito ha aggravato i problemi visivi. Assunta non si è arresa e da vera campionessa è tornata a gareggiare», ha detto il ministro dello Sport Vincenzo Spadafora, congratulandosi per l’oro mondiale.

«Ora è tra gli atleti paralimpici più vincenti. Esempio vivente che non bisogna mai arrendersi, mai!».

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