Ruby ter, una testimone: Karima pagò 50mila euro in contanti per una vacanza

Secondo i pm le “spese faraniche” di Karima sarebbero state finanziate da Silvio Berlusconi, tra gli imputati per corruzione in atti giudiziari, per comprare il suo silenzio sulle serate ad Arcore

Al processo milanese sul caso “Ruby ter” la titolare di un’agenzia di viaggi ha testimoniato che Karima El Mahroug, cinque anni fa, pagò una vacanza alle Maldive da 50mila euro «tutta in contanti». Per la testimone si trattò di «una situazione unica» nella sua esperienza professionale.


Secondo i pm le “spese faraoniche” di Karima sarebbero state finanziate da Silvio Berlusconi, tra gli imputati di corruzione in atti giudiziari, per comprare il suo silenzio sulle serate ad Arcore. Già a verbale nelle indagini nel 2015 la testimone aveva raccontato di quella vacanza organizzata per Ruby, sua figlia, la baby sitter e il compagno dell’epoca Luca Risso e pagata «tra i 55mila e i 60mila euro».


Oggi la titolare dell’agenzia ha aggiunto: «Volevano avere tutti i comfort». Un’altra teste, titolare di un ristorante a Milano, ha raccontato che la giovane marocchina pagò «6 mila euro in contanti» per la sua festa di compleanno nel locale.

«Voleva una bella struttura alle Maldive – ha continuato la prima teste – le ho proposte soluzioni decisamente costose, lei mi ha chiesto di viaggiare in business assieme al compagno e l’economy per la tata e la bimba». Rispondendo alle domande del procuratore aggiunto Tiziana Siciliano in aula col collega Luca Gaglio, la testimone ha ribadito che non si trattava di una «modalità normale pagare in contanti, io ho portato la busta coi soldi al tour operator».

La ristoratrice, poi, ha raccontato di essere diventata all’epoca “amica” di Ruby che frequentava spesso il suo locale in centro. Ai pm che le hanno chiesto se le risultasse che Karima «facesse qualche lavoro», la teste ha risposto: «No, mai saputo. Si occupava della bimba. Diceva che le sarebbe piaciuto aprire un ristorante». Ruby, secondo le indagini dei pm, avrebbe incassato tra i 5 e i 7 milioni di euro da Berlusconi, parte dei quali sarebbero serviti anche per l’acquisto di un ristorante con annesso pastificio e due edifici con mini-alloggi per operatori del settore turistico a Playa del Carmen, in Messico.

La teste ha raccontato anche della festa di compleanno nel suo locale con un preventivo di «75 coperti, una torta da 750 euro» per un totale di 8.800 euro, ma poi Ruby alla fine versò in tutto «6mila euro in contanti». Dalle indagini, sempre sul capitolo “spese”, erano emersi già diversi dettagli, tra cui i casi delle «banconote da 500 euro» tirate fuori in discoteca da Ruby e date ad un dj «per fargli mettere una canzone a fine serata» degli «abiti su misura» per Daniele Leo, suo successivo compagno, fino al «personale di servizio» per sbrigare le faccende domestiche in casa e al «noleggio auto con conducente».

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