La lettera aperta di un “Carabiniere qualunque” a Ilaria Cucchi: un vergognoso copia incolla dal 2018

Una falsa lettera, già usata contro Giuseppe Sala, è tornata a circolare dopo la condanna dei Carabinieri

Sta circolando da qualche giorno una falsa lettera di un “Carabiniere qualunque” rivolta a Ilaria Cucchi e che riporta falsità contro la sua persona e famiglia. A condividerla sono pagine Facebook come “Tutto“, ottenendo migliaia di condivisioni e commenti discutibili:

Il post Facebook con la falsa lettera.

Tra i commenti leggiamo elogi verso l’ignoto Carabiniere, ma di fatto si tratta di un agente inesistente e la stessa lettera – che è stata diffusa in due versioni – è frutto di un copia incolla. In passato, proprio sulla stessa fonte primaria, era stata creata una falsa lettera da parte di Giuseppe Sala a Ilaria Cucchi.

Alcuni dei commenti al post Facebook della pagina “Tutti”, post che ha ottenuto oltre 5400 condivisioni.

Una falsa lettera, per la quale avevo già fatto il fact-checking il 24 ottobre 2018, è stata copiata in parte da un post Facebook, rielaborata e associata prima al sindaco di Milano Giuseppe Sala e poi a un ignoto Carabiniere. Ora, a seguito della condanna dei Carabinieri, è tornata a circolare con forza.

Sintesi

Riporto successivamente nell’articolo i testi completi delle due lettere che circolano online dal 2018, nel frattempo vi racconto la nascita e l’evoluzione. Tutto parte da un post Facebook di Silvia Cirocchi, compagna di Alemanno, pubblicata il 13 ottobre 2018 che poi è stata ripresa, rielaborata con aggiunte contenenti alcune falsità. Nell’immagine sottostante trovate in centro il post di Silvia Cirocchi e ai lati le due versioni circolate, a destra quella del 2019 e a sinistra quella del 2018. Le sottolineature in giallo sono le parti prese dal post originale e le parti in rosso quelle in comune tra le due lettere del presunto Carabiniere.

Il post originale di Silvia Cirocchi e le due lettere del presunto Carabiniere.

Il testo della lettera che non è presente nel post di Silvia Cirocchi era stato pubblicato nei giorni successivi, come nel post Facebook di tale Emanuela il 15 ottobre 2018 dove le parole erano state associate a Giuseppe Sala.

Il post originale di Silvia Cirocchi a destra, a sinistra i testi di Emanuela del 15 ottobre 2019 e quello di Franco del 23 ottobre 2019 che riporta gli stessi errori di battitura.

Le origini

Tutto parte dal post Facebook di Silvia Cirocchi, compagna di Alemanno, pubblicata il 13 ottobre 2018:

Vorrei dire a Ilaria Cucchi che quanto accaduto a suo fratello è qualcosa di aberrante, qualcosa che non doveva succedere, ma purtoppo è successo. Non ha mollato e giustizia è stata fatta. Chi ha pestato Stefano non era degno di portare la divisa. E deve pagare. Ma non deve pagare solo per la Cucchi e i suoi famigliari, deve pagare per tutti quegli uomini che dentro quella divisa ci mettono cuore sudore e vita. Per quattro soldi. Perchè il loro è un sacrificio quotidiano che non puó essere infangato.
Vorrei dire ad Ilaria Cucchi di non dimenticare che c’è sostanziale differenza tra chi ha subito un’ingiustizia (lo so è riduttivo definirla così) e un eroe. Perchè quello che è accaduto a Stefano mai sarebbe dovuto accadere, ma non si puó trasformare uno drogato e spacciatore in un eroe. Questo non si puó proprio fare.
Vorrei dire ad Ilaria Cucchi che quando al fratello serviva un avvocato sua madre disse che “non avrebbero speso altri soldi per quel delinquente del figlio, che poteva andare a fare il barbone per strada”.
Vorrei dire ad Ilaria Cucchi che era lei a non far vedere i nipoti a suo fratello da due anni. Era lei che non lo voleva più nella sua vita.
(secondo quanto affermava Mandolini nelle intercettazioni telefoniche)
Vorrei dire a Ilaria Cucchi che dalla terribile morte del fratello è riuscita a costruirsi un personaggio, ha attenuto un rimborso non di pochi spicci (e mai sarà sufficiente per ció che è successo), e si mormora già di una candidatura politica molto prossima.
Vorrei dire a Ilaria Cucchi che ha ottenuto una vittoria insperata, incredibilente grande e giusta.
Vorrei dire a Ilaria Cucchi di non renderla una pagliacciata.

Come potete ben notare parti del testo sono presenti nelle due versioni della lettera del presunto Carabiniere. Il restante proviene da un altro post Facebook, quello di tale Emanuela, pubblicato il 15 ottobre 2018 che presenta anche gli stessi errori di battitura (es. “UOMINIi“):

Da Giuseppe Sala: Cara Sig.ra Ilaria Cucchi, quanto accaduto a suo fratello è qualcosa di aberrante, qualcosa che non doveva succedere, ma purtroppo è successo. Non ha mollato e giustizia è stata fatta. Chi ha pestato Stefano non era degno di portare la divisa. Ed è anche giusto che deve pagare. Ma non deve pagare solo per Cucchi ed i suoi famigliari, ma deve pagare per tutti quegli UOMINIi che dentro quella DIVISA ci mettono CUORE, SUDORE E VITA. Per POCHI SOLDI E RISCHIANDO LA VITA OGNI GIORNO. Perchè il loro è un SACRIFICIO quotidiano che non puó essere INFANGATO DA 4 DELINQUENTI.
Vorrei dire ad Ilaria Cucchi di non dimenticare che c’è MOLTA differenza tra chi ha subito un’ingiustizia (so che è riduttivo dirlo) e un VERO EROE. Perchè quello che è accaduto a Stefano, MAI sarebbe dovuto accadere, ma non si puó trasformare un DROGATO e SPACCIATORE in un EROE. Questo non si puó proprio fare, I VERI EROI SONO ALTRA COSA, non certo suo fratello.
Cara Sig.ra Ilaria Cucchi, non dimentichi che quando suo fratello è stato arrestato ed a sua madre è stato chiesto di mettere un avvocato di fiducia, in risposta, al telefono, hanno ricevuto solo insulti per Stefano, e sua MADRE disse che NON AVREBBE SPESO ALTRI SOLDI PER QUEL DELINQUENTE DEL FIGLIO, CHE POTEVA FARE IL BARBONE PER STRADA. Cara Sig.ra Ilaria Cucchi, non dimentichi CHE ERA LEI A NON FAR VEDERE I NIPOTI A SUO FRATELLO DA 2 ANNI. ED ERA SEMPRE LEI CHE NON LO VOLEVA PIU’ NELLA SUA VITA PERCHE’ ERA UN DROGATO. E LA FAMIGLIA LO AVEVA EMARGINATO. Vorrei dire a Ilaria Cucchi che dalla terribile morte del fratello è riuscita, e ne ha approfittato, a costruirsi un personaggio, ha ottenuto un rimborso di 1 milione di euro, e non di pochi spicci (e mai sarà sufficiente per ció che è successo), e si mormora già di una CANDIDATURA POLITICA molto prossima. Vorrei dire ad Ilaria Cucchi che ha ottenuto una vittoria insperata, incredibilmente grande e giusta.
Cara Sig.ra Ilaria Cucchi, affettuosamente, la smetta e non renda tutto, come sta facendo ora in questi giorni, una PAGLIACCIATA.

Il post Facebook del 15 ottobre 2018 in cui il testo della lettera è associato a Giuseppe Sala.

Le due false lettere del presunto Carabiniere

Ecco il testo della lettera che sta circolando:

Cara Sig.ra Ilaria Cucchi, non dimentichi però che quando suo fratello è stato arrestato e a sua madre è stato chiesto di nominare un avvocato di fiducia, in risposta, al telefono, sono volati solo insulti nei confronti di Stefano, e sua MADRE aggiunse che NON AVREBBE SPESO ALTRI SOLDI PER QUEL DELINQUENTE DI SUO FIGLIO E CHE AVREBBE DOVUTO FARE AVANTI IL BARBONE PER STRADA.
Cara sig.ra Ilaria Cucchi, non dimentichi CHE FU LEI A NON FAR VEDERE I NIPOTI A STEFANO DA BEN 2 ANNI, CERTO PER PROTEGGERLI DA LUI, DAL SUO STATO DI TOSSICODIPENDENZA, da suo FRATELLO CHE FREQUENTAVA AMBIENTI LOSCHI ED FU SEMPRE LEI CHE NON LO VOLLE PIU’ NELLA SUA VITA ED ANCHE TUTTA LA SUA FAMIGLIA LO EMARGINÒ E ABBANDONÒ.
RIMASE COSÌ SOLO E PERDUTO.
Mi preme però osservare che dalla terribile morte di suo fratello Lei è riuscita comunque a costruirsi un personaggio mediatico, conseguendo anche un giusto rimborso (somma che certo non la ripaga di quanto sofferto e perduto). Vorrei dirle che ha ottenuto una vittoria insperata, incredibilmente grande e giusta e grazie a lei verranno perseguiti dei delinquenti che non meritavano di vestire la divisa che indossavano. La “pulizia” andava fatta (anche per i fiancheggiatori) ed era sacrosanta. Dispiace però un’unica cosa, ovvero che la stessa caparbietà che ha dimostrato nella ricerca dei colpevoli, non l’ha sfoderata quando c’era da aiutare Stefano; Lei se ne disinteressò ed ora invece, da candidata per il PD, ora suo fratello è diventato la persona più cara che avesse mai avuto al mondo! Un eroe!
Una perdita immensa! No Sig. ra Ilaria, Stefano non era un eroe, gli eroi son altri, era solo un ragazzo che meritava di essere compreso e aiutato, anche se si era perduto.
FIRMATO: UN CARABINIERE QUALUNQUE (la lettera non è firmata e circola sul web, ma interpreta il comune sentire di milioni di cittadini).

Esistono altre versioni della falsa lettera, come la seguente (non possiamo ritenerla come prima pubblicazione) condivisa il 29 ottobre 2018 in un post Facebook:

UN CARABINIERE QUALUNQUE
LETTERA APERTA AD ILARIA CUCCHI:
Cara sig.ra Ilaria Cucchi, sono un carabiniere senza infamia e senza lode, un onesto lavoratore, e volevo dirle che poche parole si possono trovare per commentare questa assurda tragedia, stante che quanto accaduto a suo fratello è qualcosa di aberrante, atroce, ingiusto, qualcosa che non avrebbe mai dovuto succedere. Lei non ha mollato fino alla fine e grazie alla sua caparbietà ora giustizia è stata fatta. Chi ha pestato e ucciso Stefano non era evidentemente degno di portare la divisa che indossava. Ma questi soggetti non devono pagare solo per Cucchi, per Lei e per i suoi famigliari, ma devono pagare per tutti quegli UOMINIi che dentro quella DIVISA ci mettono l’anima, il CUORE, il SUDORE e molto spesso ci rimettono la loro stessa VITA, per il bene di tutti e ciò per POCHI SOLDI. Perchè il loro è un SACRIFICIO quotidiano che non puó e non deve essere INFANGATO DA 4 DELINQUENTI.
Suo fratello meritava di più, meritava assistenza, aiuto, comprensione, meritava di tentare l’ennesimo percorso di recupero e non certo di morire in questo modo.
Cara sig.ra Ilaria Cucchi, non dimentichi però che quando suo fratello è stato arrestato ed a sua madre è stato chiesto di nominare un avvocato di fiducia, in risposta, al telefono, sono volati solo insulti nei confronti di Stefano, e sua MADRE aggiunse che NON AVREBBE SPESO ALTRI SOLDI PER QUEL DELINQUENTE DI SUO FIGLIO E CHE AVREBBE DOVUTO FARE AVANTI IL BARBONE PER STRADA. Cara sig.ra Ilaria Cucchi, non dimentichi CHE FU LEI A NON FAR VEDERE I NIPOTI A STEFANO DA BEN 2 ANNI, CERTO PER PROTEGGERLI DA LUI, DAL SUO STATO DI TOSSICODIPENDENZA, da suo FRATELLO CHE FREQUENTAVA AMBIENTI LOSCHI ED FU SEMPRE LEI CHE NON LO VOLLE PIU’ NELLA SUA VITA ED ANCHE TUTTA LA SUA FAMIGLIA LO EMARGINÒ E ABBANDONÒ.
RIMASE COSÌ SOLO E PERDUTO COME UN CANE RANDAGIO.
Mi preme però osservare che dalla terribile morte di suo fratello Lei è riuscita comunque a costruirsi un personaggio mediatico, conseguendo anche un giusto rimborso di un milione di euro (somma che certo non la ripaga di quanto sofferto e perduto). Vorrei dirle che ha ottenuto una vittoria insperata, incredibilmente grande e giusta e grazie a lei verranno perseguiti dei delinquenti che non meritavano di vestire la divisa che indossavano. La “pulizia” andava fatta (anche per i fiancheggiatori) ed era sacrosanta. Dispiace però un’unica cosa, ovvero che la stessa caparbietà che ha dimostrato nella ricerca dei colpevoli, non l’ha sfoderata quando c’era da aiutare Stefano; Lei se ne disinteressò ed ora invece, da candidata per il PD, ora suo fratello è diventato la persona più cara che avesse mai avuto al mondo! Un eroe! Una perdita immensa! No sig. ra Ilaria, Stefano non era un eroe, gli eroi son altri, era solo un ragazzo che meritava di essere compreso e aiutato, anche se si era perduto.
Forse sarebbe stato meglio dimostrarsi caparbia anche nei tragici momenti della dipendenza, quando era un ragazzo allo sbando e finì nelle mani dei suoi aguzzini, ovvero preoccuparsi di lui prima di tutto ciò, prima che tutto diventasse “troppo tardi”! Stefano aveva tanto bisogno della sua grande caparbietà!!!! Ma ormai è troppo tardi per tutti! Da questa vicenda ne usciamo sconfitti tutti quanti, tutta la nostra società, Lei compresa. Da par mio spero di continuare a servire il mio paese nel miglior modo possibile: la morte di Stefano ha insegnato a me e ad altri tante cose, per non errare di nuovo in futuro. Spero che tale insegnamento abbia raggiunto anche Lei!
FIRMATO: UN CARABINIERE QUALUNQUE

Il post di Franco (non si può dire che sia l’autore) con la falsa lettera del presunto Carabiniere pubblicata il 29 ottobre 2019, un copia incolla di altri post.

Le falsità contenute

La stessa Ilaria Cucchi aveva scritto un commento nel post Facebook di Silvia Cirocchi, annunciando le vie legali:

Cara Silvia Cirocchi evidentemente tu parli senza nessuna cognizione di causa.
A. Nessuno ha voluto mai fare di mio fratello un eroe, tantomeno io che ho sempre sostenuto che non lo fosse.
B. Mia madre non ha mai detto la frase che citi ma le è attribuita da Mandolini, che ha testimoniato il falso nel primo processo ed è imputato nell’attuale.
C. I suoi nipoti, che conservano un bellissimo ricordo di lui, come è agli atti del processo e come è apparso in tutte le televisioni, li vedeva eccome ed ogni giorno, fino all’ultimo.
D. Mio fratello non può essere definito uno spacciatore perché non è mai stato processato e condannato per questo.
E. Mi dirai tutto questo in tribunale.
Visto che sei così convinta di ciò che dici mandami via Messenger il tuo indirizzo così posso fare a meno di querelarti e disturbare la polizia postale che ha di meglio da fare. Ti faccio la causa civile e devolverò per opere di bene il risarcimento che mi sarà da te dovuto.
Visto che hai studiato giurisprudenza sono convinta che sai di che cosa sto parlando.

La risposta di Ilaria Cucchi a Silvia Cirocchi.

Nella lettera circolata nel 2018 e nel 2019 del presunto Carabiniere si sostiene che Ilaria Cucchi si sia candidata con il PD. Notizia falsa, non perché non si sia mai occupata di politica e non si sia mai candidata, ma perché lei si presentò nel 2013 nelle liste di Rivoluzione Civile di Ingroia per diventare deputata.

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