Omicidio Sacchi, si stringe il cerchio su Anastasia: la procura valuta di indagarla

La versione della fidanzata di Luca non convince su almeno tre punti che i pm vogliono chiarire

Si stringe il cerchio su Anastasia, la fidanzata di Luca Sacchi. La procura ha deciso di rallentare e di non convocarla perché, nelle prossime ore, potrebbe iscriverla per il reato di favoreggiamento.


La decisione non è ancora stata presa e al momento la sua testimonianza è considerata “border line” ma è questo il motivo, a quanto spiegano da piazzale Clodio, per cui la ragazza non è ancora stata convocata come invece da giorni chiede la famiglia del body-builder ucciso a Roma nella notte tra il 23 e il 24 ottobre.


L’ordinanza di arresto di Pirino e Del Grosso conteneva già alcuni particolari sul racconto della fidanzata di Luca che ora la pm Nadia Plastina, assieme ai carabinieri del Nucleo investigativo, vuole approfondire.

Cosa non torna nel suo racconto? Almeno tre elementi:

  1. La ragazza ha detto di essere stata colpita alla testa, ma nel referto dell’ospedale che l’ha visitata non si parla mai di lividi o escoriazioni, lei stessa del resto non accusava malori ed è stata dimessa poco dopo l’arrivo al San Giovanni.
  2. Due testimoni che la procura valuta attendibili dicono che era lei ad avere i soldi che dovevano essere mostrati ai “venditori” prima di un acquisto di droga valutato come importante: la cifra in ballo sarebbe certamente superiore ai 30mila euro.
  3. Non è chiaro dove fosse Anastasia quando Luca è stato colpito. L’unico testimone che ha confermato la sua versione, quella che la vede in ginocchio accanto al ragazzo, è di un amico della coppia. Un passante, sentito dai Carabinieri, ha detto di averla vista arrivare almeno un minuto e mezzo dopo lo sparo.

Tutti elementi che fanno pensare ad un coinvolgimento della ragazza nella vicenda da cui tutto è partito: un incontro per un grosso acquisto di droga, forse a nome o con la protezione di spacciatori “professionisti”. La versione dei fatti di Anastasia, che si proclama innocente, sarà confrontata con quella dei testimoni che la procura valuta più attendibili. Ma, è il ragionamento degli investigatori, “convocarla come testimone ora finirebbe solo per metterci in difficoltà. Dopo poco avrebbe diritto a chiedere un avvocato anche solo per rispondere alle domande”.

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