Tragedia di corso Francia, attacco durissimo dall’Osservatore romano: «Sulla stampa giudizi da bar»

«Avvocati, giornalisti, pedagogisti da bar hanno riempito il vuoto di questi giorni con un ciarlare disperato»

Durissimo attacco del giornale vaticano L’Osservatore romano contro la stampa italiana e il modo in cui ha raccontato finora il caso della morte di Gaia e Camilla, investite la notte del 22 dicembre su corso Francia, a Roma, da Pietro Genovese. In ogni testata ci si è interrogati se la copertura mediatica riservata al tragico evento sia stata o meno eccessiva. Certo è che l’attenzione dell’opinione pubblica si è concentrata sulla morte delle due 16enni. Sarà per le feste natalizie che causano, in genere, un vuoto mediatico, sarà per alcune caratteristiche che rendono la vicenda “vicina” a molte famiglie e genitori di adolescenti, ma i giornali hanno cercato (quasi sempre) di dare informazioni a chi quelle informazioni le cercava. Non la pensa così l’Osservatore Romano, secondo cui si è sollevato un polverone distante dalla cronaca pura dell’accaduto: «Involontariamente abbiamo aumentato la distanza dai nostri figli». «Ci siamo chiusi nel salotto buono delle nostre convinzioni, del nostro pedagogismo fuori tempo massimo, del solito giornalismo voyeuristico, dell’affrettato giustizialismo da quattro spiccioli», scrive il giornale. E conclude: «Avvocati, giornalisti, pedagogisti da bar hanno riempito il vuoto di questi giorni con un ciarlare disperato».


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